Sabato 06 Settembre 2025 | 23:53

«Lecce, petto in fuori. Fiorentina incompiuta»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

«Lecce, petto in fuori .Fiorentina incompiuta»

Guerini «gioca» il match del Via del Mare: «Partita da tripla»

Giovedì 17 Ottobre 2024, 12:55

LECCE - «Quella tra Lecce e Fiorentina sarà una sfida aperta a qualsiasi risultato. Giocare al “Via del Mare” è complicato per chiunque, in quanto il pubblico garantisce alla propria squadra una carica enorme, moltiplicando le energie dei calciatori. L’undici salentino ha bisogno di rifarsi dopo le sconfitte subite con Milan e Udinese e di tornare a conquistare punti pesanti per la salvezza. La “Viola” avrebbe la necessità di dare continuità al successo centrato prima della sosta ai danni del Milan. Da alcuni anni, però, la formazione gigliata è una sorta di incompiuta perché è attesa al definitivo salto di qualità che sembra molto vicino, ma che non arriva mai». A «fare le carte» al match tra la compagine allenata da Luca Gotti e quella diretta da Raffaele Palladino, in calendario domenica alle 15, è Vincenzo Guerini, ex calciatore del team toscano dal 1973 al 1976, che ha visto la propria carriera interrotta a 22 anni, dopo avere anche esordito in nazionale, a causa di un incidente stradale. Nella sua lunga esperienza da trainer ha guidato Pisa, Ancona, Napoli, Piacenza e Fiorentina in massima serie, Empoli, Bologna, Catanzaro, Brescia, Ancona, Reggina, Ternana, Siena e Catania tra i cadetti, Panachaiki nella A greca. A Firenze, da club manager, ha collaborato con Pantaleo Corvino e Sandro Mencucci, rispettivamente responsabile dell’area tecnica e amministratore delegato del Lecce.

«Nel Salento ci sono idee chiare - prosegue Guerini -. Si punta a salvarsi tenendo i conti in ordine e sino ad oggi i risultati sono stati eccellenti perché l’obiettivo è stato raggiunto. La cosa che penso debba lasciare sereni i tifosi è che, qualora malauguratamente dovesse arrivare una retrocessione, i giallorossi cadrebbero in piedi in quanto la società è solida e bene organizzata e sarebbe pronta a risalire la china immediatamente. Questo Lecce, però, ha i mezzi per conservare la categoria. Il match con la Fiorentina non si preannuncia facile per i giallorossi, ma il medesimo discorso vale anche al contrario perché rischierà pure la “Viola”».

La squadra toscana ha avuto sin qui un rendimento altalenante: «È stato così nel recente passato e la storia si sta ripetendo nella stagione da poco iniziata. Si passa da una settimana di entusiasmo per un risultato positivo ad una di delusione per una prestazione non all’altezza. Ranieri e compagni hanno sofferto soprattutto nei match con le “piccole”. Bisogna chiedersi quale Fiorentina si vedrà all’opera domenica, nel Salento, contro un Lecce affamato di punti».

Guerini ha allenato la «Viola» in serie A, nelle ultime due partite del 2011/2012, esordendo proprio al «Via del Mare», il 5 maggio 2012, e centrando un successo decisivo in chiave-permanenza. «All’epoca rivestivo il ruolo di club manager - rammenta -. Purtroppo, si registrò il famoso episodio tra Delio Rossi e Adem Ljajic (il calciatore, sostituito, provoco il mister, che reagì in malo modo, ndc). L’accaduto fece scalpore. La società fu costretta ad esonerarlo e cercò una soluzione interna per sostituirlo, chiedendomi di guidare il team nei 180’ conclusivi del torneo. La cosa mi pesò molto: perché Delio è una bravissima persona e la tensione gli aveva giocato un brutto scherzo, ma anche perché da alcune stagioni avevo deciso di non allenare più. A questo si aggiunga che la situazione di classifica era delicatissima. Comunque, fummo bravi a compattarci e ad imporci per 1-0 a Lecce contro un complesso che aveva ancora un barlume di speranza di restare in A».

A Firenze, Guerini ha conosciuto Corvino: «Siamo stati insieme alla “Viola” per un anno perché poi lui è andato via, ma per me l’esperienza si è rivelata importante. È un personaggio “particolare”, ma è soprattutto un professionista di grandissimo spessore. Nel club gigliato, come ovunque sia stato, ha fatto benissimo. Conosce il mercato come pochi ed è abilissimo anche nell’ambito del settore giovanile, nell’individuare ragazzi di prospettiva da fare crescere e da lanciare».

La collaborazione con Mencucci, invece, è durata a lungo: «Eravamo in ambiti differenti, ma abbiamo avuto un ottimo rapporto. È un fiorentino doc, tifoso cresciuto con la “Viola” nel cuore. Dirigente di valore, tant’è che in seguito si è ripetuto nel Leeds United, in Premier Legue, ed ora è molto apprezzato anche nella sua esperienza con il Lecce».

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