BARI - «Attendiamo serenamente l’esito delle indagini. Soltanto dopo, valuteremo se esprimere le nostre impressioni, a tutela del nostro assistito». Così si esprime Michele Carlo Floro, avvocato difensore di Nicola Bellomo. Da due giorni la Procura Federale ha aperto un’indagine sull’eventuale flusso anomalo di scommesse riguardanti l’espulsione del calciatore del Bari durante il match dello scorso 23 maggio contro la Ternana: gara valida per il ritorno del playout che ha visto la formazione pugliese imporsi per 3-0 e conquistare la salvezza in serie B. Il 33enne centrocampista non è stato schierato, ma ha rimediato il cartellino rosso al 78’ in seguito ad un alterco con un raccattapalle: sanzione che ha comportato una giornata di squalifica da scontare nel prossimo campionato, nonché un’ammenda di cinquemila euro.
L’approfondimento in corso riguarda al momento esclusivamente un possibile «sovraccarico» di puntate sull’evento espulsione del calciatore, sebbene il regolamento delle principali piattaforme di betting renda impossibile l’incasso della scommessa nel caso in cui il calciatore non sia entrato in campo: tale fattispecie prevede, infatti, il rimborso della giocata. Allo stesso modo, le più note piattaforme del ramo pare che non avessero segnalato puntate oltre la soglia di «allerta».
Allo stato attuale, la Procura Federale sta conducendo le indagini con l’ausilio dell’Agenzia delle Dogane e del Monopolio di Stato, allo scopo di accertare l’entità e la provenienza delle giocate sospette. Bellomo, a sua volta, non risulta in alcun registro degli indagati e non ha ricevuto alcuna informativa a comparire per audizioni presso l’organo inquirente della Figc. Situazione analoga riguarda il Bari, finora estraneo alla vicenda: la società pugliese potrebbe rispondere soltanto a titolo di responsabilità oggettiva qualora fosse accertato un illecito sportivo del suo tesserato, ma, la recente giurisprudenza in materia, dovrebbe escludere la possibilità di penalizzazioni in classifica, prevedendo, nella peggiore delle ipotesi, una sanzione pecuniaria.