Sabato 06 Settembre 2025 | 08:59

Il Martina a ritmo di tango, Palermo balla a suon di gol

 
OTTAVIO CRISTOFARO

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OTTAVIO CRISTOFARO

 Il Martina a ritmo di tango, Palermo balla a suon di gol

Una città che sogna la serie C. Il figlio del mitico «el loco Martin», classe ‘96, dopo lungo girovagare tra Sudamerica e Spagna, ha trovato la sua dimensione in Italia: «Faremo cose importanti»

Venerdì 02 Febbraio 2024, 14:35

15:41

MARTINA FRANCA - Tale padre tale figlio, la somiglianza c’è, la struttura fisica pure, così come anche le qualità calcistiche. La famiglia Palermo è celebre nel panorama del pallone soprattutto grazie a Martín, leggenda del Boca Juniors e attaccante capace di vincere sei campionati argentini e due Coppa Libertadores.

Appesi gli scarpini al chiodo, «el titán» ha passato il testimone al figlio Ryduan. Classe 1996 che, dopo un lungo girovagare tra Sudamerica e Spagna, ha trovato la sua dimensione in Italia, il Paese che ha dato i natali alla sua famiglia.

Ryduan Palermo, 27 anni, è nato a Buenos Aires nella città de La Plata. Il suo papà e la sua famiglia sono nati tutti lì. Passione e cuore argentini, dalla personalità piuttosto tranquilla, tradito da due spalle possenti che sono il suo principale strumento di lavoro, assieme ai piedi ovviamente: «Mi piace lavorare, mi piace allenarmi, stare tranquillo, fare quello che devo fare dentro e fuori dal campo».

Le prime esperienze calcistiche?

«Ho fatto le giovanili a La Plata, per poi passare nel settore giovanile dell’Arsenal de Sarandi. Nel 2018 sono passato in prima squadra, poi sono andato in prestito al Santiago Morning, in serie B cilena. Qui ho giocato e ho fatto il mio primo gol, e dopo ho cominciato a girare per il mondo. Ho giocato in Messico al Tlaxcala e poi ho firmato un contratto con gli honduregni del Marathón».

Fino all’Italia...

«Sì, l’anno scorso il mio primo anno in Sardegna, a Villacidrese in Eccellenza e ora qui a Martina».

Qui in Valle d’Itria lei sei è rivelato un’autentica scoperta.

«Sì, abbiamo iniziato bene fin dal ritiro, nelle amichevoli ho segnato i miei primi gol, ho iniziato bene il campionato, ho avuto la fortuna di aiutare i miei compagni, sia con i gol e sia con il lavoro che faccio in campo».

Sulle spalle c’è il peso del cognome di suo padre, un calciatore famoso in tutto il mondo.

«Sì, sono abituato e lo sapevo già quando ho iniziato la carriera di calciatore. Adesso però stanno cominciando a chiamarmi non per il cognome, ma perché sono Ryduan Palermo, dimostrando quello che so fare in campo».

Che rapporto ha con suo padre?

«Costante. Ci sentiamo sempre. Vede sempre le partite, parliamo sempre degli allenamenti, mi chiede come sto, giorno dopo giorno, ogni settimana».

E quali sono i suoi consigli?

«Adesso non troppi, anche se si può sempre migliorare. Da piccolo mi suggeriva i movimenti da fare dentro l’area, mi diceva di non uscire dall’area perché lì si fanno i gol. Ho sempre ascoltato i suoi consigli e li ho portati in campo».

Cosa le piace dell’Italia?

«Mi piace tutto, sin da piccolo da quando ho imparato la lingua e volevo venire qui a giocare, mi piace tutto. Gli italiani sono abbastanza simili agli argentini, nel modo di vivere, nel temperamento».

In attacco lei è uno che oltre a fare gol riesce a mettere in difficoltà le squadre avversarie. Di questo ne sei consapevole?

«Sì, io provo a fare il mio lavoro. Gioco di spalle, di sponda, punto al non mollare mai, al correre dietro tutti i palloni. Poi certo la prima punta deve sempre fare gol, ma mi piace aiutare la mia squadra con questo tipo di lavoro».

Il Martina quest’anno sta dimostrando di essere una squadra capace di arrivare in alto in classifica. Può essere una stagione importante per la squadra e per lei?

«Sì, sin da quando abbiamo iniziato in ritiro volevamo subito fare qualcosa di importante in questo campionato, e lo stiamo dimostrando, partita dopo partita».

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