Siamo solo alla seconda giornata del girone di ritorno, ma la lotta al vertice nel campionato di serie D sembra al momento un affare tra Altamura e Nardò. Da un lato la capolista murgiana che comanda la classifica con 41 punti, dall’altro l’inseguitrice salentina con 37 punti conquistati. «Si è vero, Altamura e Nardò sono le due compagini più accreditate alla vittoria del campionato, ma non escluderei l’inserimento di Casarano, Martina e Andria nella bagarre promozione. È troppo presto per poter esprimere giudizi netti, anche perché ricordo bene quanto successo nella passata stagione, con il Brindisi capace di recuperare 8 lunghezze all’allora capolista Cavese. Ci sono ancora 45 punti a disposizione e tutto può succedere».
A descrivere il duello d’alta classifica è l’esperto tecnico Francesco Farina, che vanta una lunga esperienza in serie D, con le ultime prestigiose panchine a Barletta e Andria. Dopo l’esonero con la Fidelis, Farina si è prontamente accasato alla Sarnese nel campionato di Eccellenza campana.
Un girone d’andata super per le due compagini di testa
«Ben 39 punti conquistati al giro di boa, costituiscono un bottino incredibile, che i biancorossi di Giacomarro devono difendere dagli attacchi delle concorrenti. Un cammino impeccabile, macchiato da un paio di passaggi a vuoto, subito messi alle spalle. I granata di Ragno hanno pagato invece l’inizio a rilento, per poi riprendersi alla grande. Brava società e tecnico a non slegarsi alla prima difficoltà».
Nel girone di ritorno, il Nardò ritrova il suo stadio ed è un vantaggio non da poco
«Si, il fattore campo soprattutto nella seconda parte di stagione diventa fondamentale e i salentini ritornano nella loro casa, dopo aver girovagato a lungo. Motivo per cui hanno perso inevitabilmente qualche punto di troppo nelle sfide interne».
Da allenatore dell’Andria nella prima parte di campionato ha affrontato sia il Nardò che l’Altamura, che differenze ci sono tra le due?
«Le ho affrontate entrambe al Degli Ulivi con 4 punti conquistati. Col Nardò vincemmo grazie alla nostra rete immediata, con l’Altamura abbiamo sofferto tanto, strappando solo un pareggio. Sono due corazzate, costruite per vincere il campionato. Due belle squadre. L’Altamura un po’ più fantasiosa, mentre è più tosto il Nardò a livello atletico».
Un giocatore dell’Altamura e del Nardò che vorrebbe portare nella sua squadra?
«Uno per squadra è troppo poco. In maniera democratica, dall’Altamura mi riprenderei subito i quattro calciatori che ho avuto a Barletta, ovvero Loiodice, Lattanzio, Petta e Maccioni. Del Nardò, mi piace molto Dambros».
Non è un caso se queste due squadre di testa sono guidate da tecnici molto esperti come Giacomarro e Ragno
«Conta molto in questa categoria, avere allenatori che hanno disputato tante volte il girone H. Giacomarro e Ragno sono i più forti a livello di medagliere personale e la differenza la stanno facendo, perché non a caso sono riusciti subito a trovare la strada per superare le inevitabili difficoltà, che arrivano durante la stagione» .
Lo scontro diretto del 25 febbraio può diventare fondamentale per la vittoria finale?
«Lo scontro diretto dà tanto. Si giocherà a Nardò, che ha già vinto nella sfida d’andata ad Altamura. Una battuta d’arresto di una delle due, oltre che modificare in maniera rilevante la classifica, può pesare molto sul piano psicologico».
Occhio alle formazioni di bassa classifica che sono in netta ripresa e stanno dando fastidio alle big.
«Il girone H è famoso perché sono tutte partite equilibrate, anche quando si sfidano la prima contro l’ultima in graduatoria. Le squadre di bassa classifica si sono adeguatamente rinforzate con il mercato dicembrino e daranno filo da torcere. Basta vedere gli ultimi risultati con il Manfredonia che blocca Altamura, Martina e Casarano. Oppure la Palmese che blocca l’Andria. Il Santa Maria Cilento che espugna Nardò. La Gelbison in forte ripresa».
Mister si sbilanci, chi la spunta tra Altamura e Nardò se dovessero arrivare fino alla fine a contendersi il titolo?
«Sono molto legato ai miei ex calciatori e mi farebbe piacere se vincesse l’Altamura. Del resto, è la squadra che mi ha fatto la migliore impressione fino a questo momento».
Che rammarico ha, dopo aver lasciato questo campionato?
«Andare via da Andria con il migliore attacco e la seconda miglior difesa, e con una squadra che doveva fare un campionato di transizione, direi che è abbastanza grottesco. Per fortuna, chiusa l’esperienza pugliese, ho avuto varie proposte. A dimostrazione di aver lavorato bene».