LECCE - «Il momento attuale dispiace, nessuno - io per primo - sta dormendo la notte per aver fatto un punto in 7 partite. Se mi guardo intorno, un vero, grande progetto di calcio lo vedo solo qui. E faremo di tutto per conservare la serie A».
Parola di Saverio Sticchi Damiani. Il presidente dell’Unione sportiva Lecce non è finito nel mirino dei cori degli ultrà, rivolte domenica scorsa, al termine della gara pareggiata con la Sampdoria al Via del Mare, soprattutto all’indirizzo della squadra e del responsabile dell’Area tecnica Pantaleo Corvino. Ma lui, a due giorni da quella contestazioni, ci ha messo comunque la faccia per analizzare la situazione.
Partendo dalla divisione, in serie A, tra due blocchi: da un lato, i grandi club che competono per un posto in Europa, dall’altro le realtà medio-piccole. E dal fatto che tra queste ultime le neo promosse sono ancora più penalizzate sul piano delle risorse distribuite. «Alcune hanno rinunciato ad investire sul vivaio, altre hanno deciso di indebitarsi, aggiungendo debiti a quelli derivanti dal periodo Covid - ha spiegato Sticchi Damiani - L'Us Lecce, per una scelta precisa del sottoscritto condivisa dai miei soci, sta provando a fare qualcosa di diverso: non rinunciare ad un settore giovanile competitivo, anzi rilanciare, e non indebitarsi».
«Scelte azzeccate», le ha definite lo stesso numero uno giallorosso, perché mai avrebbe immaginato una Primavera del Lecce prima in classifica e con 10 punti di vantaggio sulle seconde. «Un autentico capolavoro - ha aggiunto - ma, grazie ad uno straordinario lavoro di Corvino, del ds Stefano Trinchera e di tutto lo staff, anche le altre formazioni del settore giovanile stanno facendo benissimo. Anche grazie a qualche rinuncia fatta sulla prima squadra, stiamo creando qualcosa di straordinario per il futuro».
Ora, però, c’è anche il presente di una squadra, che appena qualche mese fa, era considerata la rivelazione della serie A, poi la serie di risultati negativi e la contestazione dei tifosi. Ma non ci sarebbe stata alcuna sottovalutazione nelle operazioni del mercato invernale. «Lo Spezia a gennaio ha fatto una cessione importantissima, il Verona lo fa da 2 anni. Il Lecce avrebbe potuto farla a gennaio (Hjulmand richiesto per oltre 10 milioni di euro da un club della Premier League inglese, ndr) e ha scelto di dire “no”, dando priorità alla salvezza. Peraltro, se lo stadio cade a pezzi, è il Lecce che deve pagare per sistemarlo. Questo per una convenzione firmata da noi e non per fare polemica. Così quest'anno sono partiti altri 2 milioni e mezzo. Nonostante questo, non facciamo debiti e stiamo estinguendo quelli fatti nel periodo Covid. Siamo prossimi ad arrivare a zero».
Sticchi Damiani ha poi voluto difendere tutto l’ambiente. «Qui c’è un gruppo - dal presidente al magazziniere - che lavora h24, tutti fanno gli straordinari - ha chiarito - Io ho una voglia clamorosa di conservare la Serie A, perché vedo il progetto che sta nascendo. La Serie A è una opportunità assoluta. Sapete che ci sono squadre che si sono già anticipate paracadute e diritti televisivi? Questa è la Serie A. Invece, nella mia Serie A, c'è la squadra più giovane del campionato, col monte ingaggi tra i più bassi, a 28 punti in classifica, a 5 lunghezze dalla zona a rischio, a 8 giornate dalla fine del campionato».
Il presidente ha ribadito anche l’entità degli sforzi economici fatti da lui e dagli altri soci per «uscire dalle sabbie mobili della serie C»: ben 25 milioni di euro. Ma si è detto anche convinto che la contestazione dei tifosi possa rientrare, come accaduto anni fa, dopo una partita col Siracusa. «I tifosi fanno gli stessi sacrifici nostri - ci ha tenuto a rimarcare Sticchi Damiani - Non dormono la notte, si sono abbonati in 20mila in un territorio che non è ricco, viaggiano in migliaia per seguirci in trasferta. Il dissenso ci sta, è figlio della passione. In questa Serie A, dove non ti aiuta nessuno, siamo soli, o ci stringiamo tutti intorno a questo gruppo, oppure non ci sono altre ricette. Ai nostri avversari non sembra vero che qualcosa possa scricchiolare nel Lecce. Non sembra vero di leggere articoli che enfatizzano cosa abbia potuto dire Baschirotto sotto la curva, a fine gara. Chi enfatizza questo, vuole solo rompere. Ora compattiamoci, perché abbiamo una grande opportunità. Abbiamo superato insieme momenti peggiori. Questo gruppo è perfetto, non ha criticità. Non importa se piace o meno un giocatore, dobbiamo solo salvarci. Poi - ha concluso - tiriamo una linea, faremo un bilancio di questa stagione».