BARI - I sogni biancorossi, gli incubi delle «Streghe»: tra Bari e Benevento in 90’ è in ballo una discreta porzione della lotta promozione e salvezza nel campionato di serie B. Ad otto turni dal termine della regular season, ogni confronto è ormai decisivo, soprattutto in una classifica che vede le 20 protagoniste tutte impegnate nel raggiungere i rispettivi obiettivi: nessuno è già sicuro della gloria, così come non ci sono condanne già scritte o compagini prive di traguardi da cogliere. Il testacoda tra pugliesi e campani che andrà in scena domani alle 16,15 al «San Nicola», pertanto, si presenta ad alta tensione. Il Benevento non è tra gli avversari più frequenti nei 115 anni di epopea del Galletto.
Appena 15 i precedenti tra le due formazioni che si sono affrontate prevalentemente in serie C (dieci volte), con due incroci in D e tre in B. Il bilancio sorride ai biancorossi, protagonisti di cinque vittorie, mentre otto sono i pareggi e due le sconfitte. In Puglia si è giocato in sette occasioni con tre vittorie baresi, due pari ed altrettanti ko, ma in cadetteria la sfida si è disputata una sola volta in casa dei Galletti con un esito clamoroso che vide i sanniti imporsi per 4-0 al «San Nicola». Un’onta da cancellare immediatamente. All’andata, invece, (lo scorso 5 novembre) è finita 1-1 al “Vigorito”: vantaggio campano firmato da Improta e pareggio firmato da Cheddira su rigore.
IL BARI PER RIATTACCARE LA SPINA, LA CRISI DEL BENEVENTO - Capitan Di Cesare e compagni hanno avuto un cammino molto regolare, con tre lunghe serie utili (due da otto giornate, una da sette), ma sono reduci dalla sconfitta di Terni: l’obiettivo, pertanto, è cominciare una nuova e redditiva striscia che conduca fino al termine del torneo. La classifica tiene ancora aperte tutte le prospettive: con 50 punti (13 successi, 11 pari, sei stop), i biancorossi sono quarti in classifica, a sei lunghezze dalla promozione diretta delimitata dal secondo posto del Genoa e ad una dalla terza piazza occupata dal Sudtirol. Cinque, inoltre, sono i punti di vantaggio sul quinto posto e nove sul nono in cui si trova il Parma che oggi sarebbe la prima esclusa dagli spareggi promozione. Il Benevento, invece, è terzultimo a quota 29, in zona retrocessione diretta: è la squadra che ha vinto meno in B (appena sei volte, come Brescia e Spal), mentre undici sono i pareggi e tredici le sconfitte. La crisi dei sanniti è evidente: negli ultimi tredici impegni hanno vinto in una sola occasione, mentre cinque sono i pari e ben sette le fermate. A poco sono serviti i continui ribaltoni in panchina: Fabio Caserta è stato il tecnico nei primi sei turni, Fabio Cannavaro è stato in sella dalla settima alla 23esima giornata, mentre Roberto Stellone è il tecnico da sette gare.
ALLA RICERCA DEL GOL PERDUTO In linea generale, per il Bari non ha mai rappresentato un problema trovare la via della rete: i 45 gol realizzati valgono il secondo attacco della B (solo il Frosinone meglio con 48), ma la frenata in fase realizzativa negli ultimi turni è piuttosto netta: appena due i centri negli ultimi quattro incontri, con un’astinenza che si protrae da 225’, con l’ultimo sigillo firmato da Cheddira al 45’ di Ascoli-Bari per poi restare all’asciutto contro Frosinone e Ternana. Lo stesso 25enne marocchino ha segnato una sola volta negli ultimi sei match: in vetta alla classifica cannonieri è stato raggiunto a quota 15 marcature da Lapadula del Cagliari. Ben più seria la situazione nel Benevento che, con appena 23 gol, si segnala come il peggiore reparto avanzato della B: anche i giallorossi, sono rimasti a secco negli ultime due partite. I Galletti continuano a cercare il cambio di rotta in casa: il rendimento interno è soltanto il 12esimo in cadetteria con cinque affermazioni, sette pari e tre rovesci. La trasferta, invece, non è un fondamentale così critico per i campani che hanno totalizzato 16 punti per tre blitz centrati, sette pari e cinque fermate: l’ultimo acuto lontano da casa, però, risale addirittura allo scorso 8 dicembre, 1-0 a Parma.
GRANDE CON LE «PICCOLE» - Il Bari ha costruito gran parte della sua classifica facendosi valere contro le compagini di bassa classifica: tra le compagini coinvolte nella lotta per la permanenza, i biancorossi hanno perso una volta soltanto con Perugia e Ascoli. Ma il resto dello score è notevole: Due successi con Brescia, Cosenza e Venezia, una vittoria e un pari con la Spal, affermazioni anche contro Cittadella e Modena (in attesa dell’incontro di ritorno), un successo e una sconfitta con Perugia e Ascoli. Alla collezione, manca proprio lo «scalpo» del Benevento.
LE SCELTE - Tutti a disposizione per Michele Mignani che recupera Di Cesare e Maiello dalla squalifica e ieri ha ritrovato anche gli due ultimi reduci dagli impegni con le rispettive nazionali: Cheddira e Dorval si sono regolarmente allenati. Da valutare la situazione di Folorunsho che comunque ha svolto l’intera settimana di lavoro con i compagni, ma è pur sempre reduce da sette gare ai box per un’infiammazione al ginocchio. L’impressione è che il 25enne centrocampista partirà dalla panchina per essere comunque utilizzato in una porzione di gara. Possono considerarsi sicuri di una maglia Caprile in porta, Di Cesare e Vicari al centro della difesa, Pucino sulla destra, Maita, Maiello e Benedetti a centrocampo.
Da sciogliere il ballottaggio sulla sinistra tra Ricci e Mazzotta, sulla trequarti tra Botta e Bellomo, mentre tutto è in ballo in attacco: Cheddira, Esposito, Antenucci e Scheidler sono in lizza per due posti. Benevento in emergenza in difesa a causa delle squalifiche di Pastine e Leverbe, ma Stellone recupera l’intero reparto offensivo, potendo contare anche su Ciano che si aggiunge a Simy, Pettinari, Farias e La Gumina. La prevendita per la sfida procede a discreti ritmi: l’obiettivo alla portata è superare almeno quota 20mila spettatori. Sperando di poter fare anche di più.