BARI - «Non firmo per alcun piazzamento finale, ma ogni ambizione deve confrontarsi con il profitto sul campo. Ora servono punti». Michele Mignani tiene vivi i sogni dei baresi, ma ricorda come ogni desiderio debba confrontarsi con la realtà. La stagione biancorossa sta per entrare nella fase decisiva. Oggi alle 14 va in scena la terza giornata di ritorno: al «San Nicola» arriva il Perugia, penultimo della classe. La voce del gruppo pugliese in settimana ha più volte ricordato come il quarto porto attuale sia un risultato sorprendente, da sottoscrivere fon da ora come traguardo definitivo. Un piazzamento che consentirebbe di affrontare i playoff da una delle posizioni privilegiate della griglia relativa agli spareggi promozione: alla vigilia del torneo, la permanenza (peraltro ancora da blindare) era considerata come principale obiettivo stagionale, pertanto il percorso svolto finora da capitan Di Cesare e compagni merita elogi convinti. Ma è pur vero che il Bari ha una tradizione, un blasone e soprattutto un seguito tale da non poter porre paletti, soprattutto in una categoria che la città non sentirà mai «sua».
E Mignani ha compreso in profondità i sentimenti di una piazza smaniosa di riprendersi il palcoscenico che le appartiene di diritto. «Tutti dovrebbero avere l’ambizione di puntare al massimo, ma poi i risultati diventano il giudice insindacabile. All’inizio delle competizioni, tutti hanno bisogno di porre obiettivi, ma la realtà talvolta racconta altro. Probabilmente Frosinone e Reggina non erano partite con l’idea di vincere il campionato, ma oggi si trovano nella possibilità di alzare l’asticella delle aspettative. Noi dobbiamo pensare ad ottenere i punti che ci servono, senza mai dimenticare che siamo in un torneo ricco di insidie. Perciò, non mi accontento di alcun traguardo prefisso da ora, ma ribadisco: la finalità del presente è raccogliere quanto più possibile. A cominciare dal match di oggi: il Perugia ha fame di punti, è in una situazione delicata, è un complesso molto aggressivo, secondo l’idea di un tecnico come Castori che in B vanta una straordinaria esperienza e riesce puntualmente a trasmettere carica alle sue squadre. Io non ho realizzato un decimo dei suoi numeri da allenatore: perciò, nutro nei suoi confronti profonda stima e rispetto. All’andata ci hanno creato notevoli difficoltà: raccogliemmo un successo molto sofferto. Non ci sono alternative: servirà una prestazione di altissimo livello».
Parte delle prospettive biancorosse dipenderanno anche dall’incidenza che potrà avere il mercato. Un altro punto su cui Mignani descrive la situazione con estrema lucidità. «Ogni squadra è migliorabile e con il direttore Polito abbiamo le idee chiare su quanto possa servirci. Lui sta monitorando tante situazioni: sicuramente ci sono discorsi in evoluzione, ma ogni mossa deve poi essere compatibile con la disponibilità economica della società. Non ci saranno stravolgimenti, piuttosto movimenti per essere più competitivi e coperti, rispettando la strategia dei due elementi per ruolo che saranno indispensabili nella fase più importante della stagione. Intanto, siamo riusciti a razionalizzare la rosa, trovando sistemazione a chi era scontento per essere stato poco utilizzato. Per la gara con il Perugia l’unico volto nuovo sarà il portiere Sarri: Polverino ha manifestato il desiderio di giocare con continuità dopo sei mesi in cui ha lavorato duramente ed è stato accontentato. Ma in un ruolo delicato come quello del portiere bisogna essere attrezzati per ogni evenienza ed è arrivato un ragazzo che ha buone doti e seguivamo da tempo. Potrebbe avvenire altro nelle prossime ore? Se anche accadesse qualcosa, non penso che ci siano i tempi per mettere un calciatore nuovo in condizione di essere subito utilizzato».
Contro il Perugia, però, soprattutto il reparto avanzato si presenta ridotto all’osso. Con il principale problema di rimpiazzare lo squalificato Cheddira: un’assenza pesante al punto da aver spesso condotto anche ad accorgimenti tattici. Sembra scontato il rilancio di Antenucci, reduce da tre panchine di fila e appena una decina di minuti disputati negli ultimi due incontri. «Abbiamo bisogno di tutti e Mirco resta un valore aggiunto per me, i suoi compagni e la società», afferma Mignani. «Nell’arco di una stagione è facile che ci siano momenti in cui si alternano le forze a disposizione, ma lui ha sempre lavorato con il massimo impegno, così come poco si può aggiungere sulle sue qualità. Non ho ancora scelto quale assetto offensivo adottare e gli uomini da schierare. Con chi è a disposizione, non mancano le soluzioni. Antenucci e Scheidler sono gli attaccanti puri utilizzabili contro il Perugia: potrebbero anche giocare insieme dall’inizio, non è un’ipotesi da scartare. Ma ribadisco: al di là di chi giocherà, occorre dare tutto per fare punti. Veniamo dalla sconfitta di Palermo che brucia ancora: bisogna riprendere assolutamente la marcia. Questo campionato non aspetta nessuno: perciò sul piano dell’applicazione, dell’agonismo e della voglia, bisognerà essere perfetti».