LECCE - Mette nel mirino la sfida casalinga con il Milan di lunedì 22 giugno alle 19,30, Filippo Falco, fantasista del Lecce. «Non vediamo l’ora di tornare in campo - dice - Ci stiamo preparando al meglio perché sarà dura dopo uno stop tanto lungo. Saremo impegnati in una gara difficilissima, particolare. Bisognerà mettere in preventivo tante insidie. Sarà così in tutti gli incontri, ma a maggior ragione nel primo. Sarebbe importantissimo iniziare col piede giusto perché la cosa ci darebbe entusiasmo e slancio».
Gli osservatori sono convinti che, classifica a parte e ferme restando le differenze tra le big e le altre, ciò che è accaduto nelle prime ventisei giornate di azzererà. «Sarà un altro campionato, nel quale ciascun complesso dovrà dimostrare qualcosa - sottolinea la “Pulce” di Pulsano - Dopo ciò che è accaduto, sarà tutto difficile per noi, ma anche per gli altri team. Bisognerà capire come si evolveranno le diverse situazioni, alcune delle quali saranno totalmente nuove, come si reagirà agli innumerevoli impegni ravvicinati. Occorrerà comprendere quali saranno i tempi necessari per il recupero. Riuscire a gestire ogni cosa al meglio farà la differenza».
Gli stadi saranno vuoti. Si giocherà in un clima surreale: «Nella mia carriera, non ho mai disputato una partita a porte chiuse. Sarà molto brutto cimentarsi dinanzi a spalti deserti perché il calcio è fatto per i tifosi, per la loro passione. Purtroppo sarà tutto molto differente rispetto al recente passato, allo sport al quale siamo stati sempre abituati, all’esultanza ed alla gioia».
Il fantasista scalpita: «Sto abbastanza bene. Ho recuperato completamente dall’infortunio subito nel match casalingo con la Spal, che mi ha costretto a saltare i due incontri seguenti. Mi allenano regolarmente con il resto del gruppo. Andare in campo ogni tre giorni sarà un’esperienza totalmente inedita. Per di più lo faremo con temperature elevate. Speriamo di essere tutti nelle migliori condizioni. È fondamentale che sia così. Determinante sarà il fattore mentale. La spinta viene sempre dalla testa, che ci stimola ad inseguire la vittoria, a volerci affermare. Sarà così a maggior ragione perché giocheremo più match a distanza ravvicinata e servirà una grande carica per riuscirci al top e per centrare l’obiettivo».
Le società che possono contare su una rosa ampia saranno avvantaggiate. «Noi faremo leva sulla forza del gruppo - rimarca Falco -. Ora ancora più di prima sarà necessario che ciascuno garantisca il proprio contributo alla causa del collettivo».
Nello scacchiere tattico predisposto da Fabio Liverani, l’attaccante tarantino ha saputo essere spesso decisivo, con i gol, gli assist, l’abilità nei calci piazzati: «Il mio intento è quello di aiutare la squadra a centrare i traguardi prefissati. Se poi arriveranno anche altre mie reti o passaggi smarcanti per i compagni, allora tanto meglio. Battere le punizioni è un gesto tecnico che mi rappresenta, che sento di possedere e che cerco di migliorare di continuo, provando e riprovando in allenamento».
Per i tifosi, Falco è oramai una bandiera: «Giocare per la squadra della mia terra e per la società nella quale sono sbocciato calcisticamente è motivo di orgoglio. Questo fatto rende tutto più bello e mi stimola a dare ancora di più per fare in modo che il sogno della A rimanga una realtà. Sono cresciuto tantissimo dai tempi in cui, a Pavia, ho disputato il mio primo campionato da professionista. Nella mia precedente esperienza con il Lecce non è arrivata la promozione in B che inseguivamo. Così sentivo di avere lasciato un discorso in sospeso. Per questo sono tornato. Ebbene, abbiamo conquistato la promozione in A. Ora, con il resto del gruppo, voglio completare l’opera, meritando la salvezza. Mister Liverani ha inciso molto sul mio rendimento perché mi ha portato a credere in pieno nelle mie qualità».