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Il terzino
Antonio Calò
08 Aprile 2020
Lecce - È stato ingaggiato dal Lecce da svincolato, poco prima di Natale, il terzino Giulio Donati, ed ha conquistato ben presto un posto da titolare, disimpegnandosi bene sia sulla fascia destra che su quella sinistra.
«Avevo visto in tv qualche partita dei giallorossi ed avevo intuito che potessero contare su tanta compattezza di gruppo e che disponessero delle qualità necessarie per lottare sino in fondo per la salvezza – sostiene - A distanza di alcuni mesi dal mio arrivo, posso dire di non essermi sbagliato. Il progetto tecnico, tra l’altro, era molto invitante. A me piace il nostro stile di gioco, il fatto che il mister chieda ai terzini un apporto importante anche nella fase offensiva. La società, tra l’altro, è stata molto corretta in una situazione come la mia che non era affatto semplice, considerato che a dicembre non avevo squadra. La piazza e la città, invece, le conoscevo già dalla mia precedente esperienza nel Salento, che mi ha lasciato solo bellissimi ricordi».
La permanenza in massima serie, se si tornerà in campo, è tutta da raggiungere. «Giocheremo partite difficili, nella quali ci sarà da lottare e da soffrire e sono convinto che potendo contare su un gruppo solido sarà meno complicato farlo – sottolinea Donati - Inoltre, mister Liverani ci aiuterà, analizzando come sempre a 360 gradi gli aspetti tecnico-tattici. Ma sarà fondamentale che ciascuno di noi riesca ad essere concentrato il più possibile perché ogni punto di ogni incontro potrebbe rivelarsi decisivo».
Donati è reduce da sette stagioni in bundesliga: «Sul piano del gioco, la differenza più marcata è quella tattica. In Germania conta molto meno di quanto conti in Italia. C’è uno stile di gioco più offensivo, spesso spregiudicato. L’altra è di carattere strutturale, gli stadi sono di proprietà dei club, il che ha notevole importanza per lo spettacolo in sé, con tanto pubblico presente, ma anche dal punto di vista del ritorno economico».
Il terzino giallorosso si è cimentato anche in Champions League: «Per me è motivo d’orgoglio perché sognavo di giocarla. Dopo sette stagioni avvincenti in Germania, però, il mio desiderio era quello di tornare in Italia, dove c’è maggiore passione e più adrenalina. Oggi l’obiettivo è quello di conquistare la salvezza con il Lecce, per noi stessi e per ricambiare il calore di chi ci segue sempre. Per il resto, nella carriera di un calciatore ci sono momenti belli e brutti. Bisogna affrontarli tutti con tanta determinazione, dando ogni giorno qualcosa in più».
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