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Antonio Calò
18 Settembre 2019
Rispetto alla gara persa al Via del Mare contro l’Hellas Verona, a Torino il Lecce ha compiuto un vero e proprio salto di qualità sul piano dell’atteggiamento, della rabbia agonistica. A dimostrarlo è soprattutto un dato, quello relativo ai recuperi.
Contro la formazione gialloblu scaligera, la compagine allenata da Liverani ne ha effettuati appena 2 contro 83, con un saldo passivo di 81. Un abisso spiegabile solo con un approccio al match totalmente sbagliato.
Allo stadio «Grande Torino», invece, i recuperi dei giallorossi sono stati 102 contro i 67 dei granata, con un salto attivo di 35, a riprova del fatto che la pausa osservata dal torneo in concomitanza con gli impegni della nazionale ha permesso a Lucioni e compagni di crescere dal punto di vista della condizione, ma anche di allontanare i fantasmi della prestazione negativa contro il Verona. I dati fatti registrare contro l’Hellas sono stati di gran lunga peggiori anche di quelli relativi alla difficilissima sfida contro l’Inter, che ha aperto il cammino del Lecce. Basti pensare che al “Meazza” i salentini hanno effettuato 59 recuperi contro i 69 dei ben più quotati rivali.
Per comprendere ancora meglio l’importanza della svolta registratasi in quest’ottica tra la sfida persa contro il Verona e quella vinta contro il Torino, si consideri che, contro l’Hellas, la speciale classifica riguardante i recuperi è stata occupata esclusivamente da calciatori del team veneto, con Amrabat (19), Gunter (16), Rrhami (14), Veloso (12) e Verre (11) ai primi cinque posti, mentre contro i granata il Lecce ha piazzato tre propri uomini nelle prime cinque posizioni, con Tabanelli leader (17), seguito da Majer e Tachtsidis (15).
i FALLI - Contro il complesso guidato da Mazzarri, il Lecce ha dimostrato anche maggiore cattiveria agonistica, ricorrendo alle maniere forti nei frangenti nei quali è stata l’unica strada percorribile. Contro il “Toro”, i giallorossi hanno commesso 19 falli e ne hanno subiti 11, a differenza del 14-14 fatto registrare contro il Verona ed addirittura dell’8-14 che ha caratterizzato il confronto con l’Inter.
TIRI IN PORTA - A Torino, Falco e compagni hanno messo in mostra maggiore qualità e maggiore quantità in fase conclusiva, con 12 tiri (a 12), contro i 10 (a 16) della sfida con i nerazzurri di Conte ed i 9 (a 11) della gara con i gialloblù di Juric.
Sotto questo profilo, è migliorato anche il dato delle conclusioni nello specchio della porta (5, contro le 4 con l’Inter e le 3 con il Verona), ma soprattutto quello dei tiri scoccati dall’interno dell’area di rigore avversaria (4).
PALLE GOL - Quella contro il Toro è stata la partita nella quale il Lecce ha creato il maggior numero di occasioni da rete (6).
POSSESSO PALLA - Nelle tre giornate in archivio, il possesso palla è stato sempre favorevole ai rivali dei giallorossi: 34% (53% nella propria metà campo e 47% nella metà campo degli avversari) a 66% per l’Inter, 41% (52%-48%) a 59% per il Torino, 46% (47%-53%) a 54% per il Verona.
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