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Serie B
Marco Seclì
27 Agosto 2018
LECCE - Ci sono voluti otto anni, sei di Lega Pro, ma il Lecce è tornato. Riparte dalla serie B, da matricola e in punta di piedi. Questa lunga assenza dai palcoscenici che contano, però, non ne ha cancellato nome e blasone. Questa sera al «Vigorito» ci sarà il pubblico delle grandi occasioni. Il Benevento è appena retrocesso eppure, per il confronto con una neopromossa, sugli spalti sono attesi oltre 12mila spettatori, più di quanto lo stadio sannita ne avesse ospitati la scorsa stagione per l’esordio casalingo in serie A contro il Bologna.
Il debutto della matricola giallorossa è da brivido, e non perché avviene in notturna nella terra degli «Stregoni». L’ambizioso club del presidente Vigorito, forte anche del mucchio di soldi del «paracadute» concesso a chi precipita dalla massima categoria, ha fatto le cose in grande e punta all’immediato ritorno nell’Olimpo del calcio italiano. Confermati i migliori dell’anno scorso, alla rosa è stato aggiunto qualche nome di grido, come l’ex Napoli Maggio e l’ex Milan Nocerino. Insomma, il Benevento, secondo gli addetti ai lavori, è la principale favorita alla promozione.
Il Lecce ha rivoluzionato il gruppo che ha vinto il campionato. Stasera solo tre-quattro «reduci» partiranno titolari. La squadra è ancora tutta da scoprire: le due uscite in coppa Italia non possono regalare certezze, anche perché dopo il poker subìto a Genova sono arrivati altri innesti. Liverani è soddisfatto della campagna acquisti. «Sono arrivati giocatori di qualità e ottimi ragazzi, la competitività si è alzata - sottolinea alla vigilia l’allenatore romano - certo, con tanta gente nuova, ci vorrà del tempo per trovare la quadratura. Di sicuro fra sette-otto partite sapremo di che pasta siamo fatti e a che punto è il nostro processo di crescita».
Il primo test non sarà morbido. «Partiamo subito forte, contro una corazzata del campionato, che ha investito tanto sul mercato ed è una delle grandi favorite per la conquista della serie A». Ma il Lecce non sarà uno sparring partner, la prova negativa del «Ferraris» contro il Genoa deve essere cancellata. «Dopo venti minuti la partita era finita - ricorda Liverani - un po’ per la stanchezza, un po’ per la scarsa concentrazione. A Benevento l’approccio deve essere diverso, abbiamo l’obbligo di trovare la nostra identità e, nel corso della gara, le giuste soluzioni per ribattere agli avversari. Abbiamo grande rispetto per loro, ma in questo caso, a differenza del Genoa, avremo di fronte una squadra che, sia pure forte, gioca nella nostra stessa categoria».
L’obiettivo primario della matricola, la salvezza, va costruito anche con imprese sui campi più ostici. L’ultima sfida al «Vigorito» risale al 30 aprile 2016: decretò lo stop alla rimonta e ai sogni del Lecce di Braglia e il lancio definitivo dei sanniti verso la vittoria del torneo. Oggi sarà il primo incrocio in serie B fra le due contendenti. Mille i tifosi partiti dal Salento per sostenere la squadra. Si augurano che a sorridere, stavolta, sia il Lecce. Ma il campionato di B è solo alla prima giornata e, dopo sei anni di purgatorio in serie C, esserci è già un successo.
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