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Il Foggia tra rabbia e orgoglio. Kragl: ora conta solo vincere

 
Raffaele Fiorella

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Raffaele Fiorella

Il Foggia vince a Carpi: scontro diretto per la salvezza

Sabato a Padova, tornano Ngawa Zambelli e Chiaretti Rientra anche Gerbo

Martedì 12 Febbraio 2019, 16:58

FOGGIA - L’1-1 interno col Pescara è un verdetto che si presta a differenti interpretazioni. Offre molteplici chiavi di lettura. E lascia nel Foggia sentimenti contrastanti: la delusione si mescola alla speranza, c’è rammarico per la vittoria sfumata e il non aver guadagnato maggiore terreno rispetto alle altre pericolanti ma anche la consapevolezza che – nonostante il tempo stringa e le partite da disputare diminuiscano – la strada imboccata è quella giusta, che può portare alla permanenza in serie B.

La delusione «Due punti persi, più che uno guadagnato – commenta, amareggiato, il 28enne centrocampista esterno rossonero Oliver Kragl -. Siamo dispiaciuti. Ci tenevamo tanto a vincere. Meritavamo di più. Stiamo giocando molto meglio, abbiamo avuto diverse occasioni per raddoppiare, dopo il vantaggio. Purtroppo non siamo riusciti a sfruttarle. Ci è mancato qualcosa per chiudere il match. Quando si è avanti di un solo gol si è sempre a rischio rimonta, specie in un campionato duro ed equilibrato come questo di Serie B».

Rigore fantasma In vantaggio grazie ad una bella conclusione a giro di Deli, di interno destro ad un minuto dall’intervallo, il Foggia è stato raggiunto nella ripresa, dagli 11 metri. A segno Mancuso, che si è procurato la massima punizione e l’ha trasformata. «Il rigore, a mio modo di vedere, non c’era – afferma il tedesco -. Dal campo non mi è sembrato falloso l’intervento di Billong. Ma ormai è andata così, è inutile recriminare. Non siamo stati bravi a portarci sul 2-0 o 3-0, che ci avrebbe fatto stare più tranquilli. Abbiamo giocato una buona gara, dando tutto per vincere. Ma non è bastato».
nuovo modulo Da un paio di gare, la formazione di Padalino si sta schierando con un 4-3-3 atipico, in cui Kragl agisce da laterale mancino di centrocampo e di attacco, spesso accentrandosi, a volte anche spostandosi sulla corsia destra. «Sto cercando di fare del mio meglio, ma quando Greco e Ranieri si alzano, gli avversari si schiacciano in difesa e anche io avanzo non è facile per me trovare spazi, sono un po’ tagliato fuori – spiega il numero 11 del Foggia, marcato stretto dagli avversari, che temono il suo micidiale tiro sinistro -. Per me è più semplice incidere e diventare pericoloso quando la squadra avversaria, nell’attaccare, si scopre».

È una stagione in cui anche la “dea bendata” non sembra benevola nei confronti dei rossoneri, che dall’inizio del campionato hanno colpito più di dieci legni e che dopo aver pareggiato contro due formazioni che ambiscono alla promozione (Palermo e Pescara), sabato prossimo saranno impegnati a Padova, alle 15, in uno scontro diretto per la salvezza: «Il calcio non è fortuna o sfortuna – conclude Kragl – è impegno, concentrazione, voglia di segnare e tanto altro. A Padova bisogna vincere. Arrivati a questo punto del campionato, tutte le partite sono come delle finali. Adesso contano solo i tre punti».
il notiziario Per la trasferta in Veneto dovrebbero tornare a disposizione Ngawa, Zambelli e Chiaretti. Rientrerà Gerbo, dopo la squalifica, mentre verrà fermato per un turno dal giudice sportivo Ranieri, per cumulo di ammonizioni.
Sarà ancora out Tonucci, oltre al lungodegente Camporese.

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