La Corte d’assise d’appello di Lecce ha confermato la condanna all’ergastolo per Enrico e Cosimo Morleo, di 59 e 60 anni, ritenuti responsabili degli omicidi degli imprenditori Salvatore Cairo e Sergio Spada, compiuti a Brindisi tra il 2000 ed il 2001, ma ha escluso l’aggravante del metodo mafioso. Disposto anche l’isolamento diurno di 8 mesi (in primo grado era 12) per Enrico, e di due anni per Cosimo (tre anni in primo grado). Cairo e Spada erano entrambi attivi nel settore del commercio delle pentole e degli articoli per la casa. I resti di Salvatore Cairo, scomparso il 6 maggio di 25 anni fa, sono stati trovati in un pozzo della zona industriale della città il 20 dicembre dell’anno scorso.
Era stato uno dei due fratelli, Enrico Morleo, a dichiarare nel corso dibattimento celebrato davanti alla Corte di assise di aver «fatto a pezzi» il cadavere di Cairo, ma di non averlo ucciso. Il corpo di Sergio Spada fu trovato invece il 19 novembre 2001, poche ore dopo la scomparsa, nel piazzale di un’area di servizio dismessa sulla tangenziale di Brindisi. Dalle indagini è emerso che Enrico Morleo sarebbe stato l'esecutore materiale di entrambi gli omicidi, mentre il fratello Cosimo il mandante.
L'omicidio di Cairo a Brindisi
La Corte d’Appello di Lecce esclude l'aggravante del metodo mafioso
Giovedì 27 Novembre 2025, 18:53
















