«Con grande rammarico comunichiamo che Jd Travel Agenzia Viaggi ha cessato definitivamente la propria attività. Le cause di questa decisione non derivano da errori professionali o da mancanza di serietà ma dalle conseguenze di un articolo infondato relativo a un viaggio a Sharm el Sheikh in cui si parlava di presunte truffe a nostro carico». Damiano De Lorenzi, titolare dell’agenzia di viaggi di Brindisi più chiacchierata e discussa del momento per aver lasciato a terra decine di passeggeri che dovevano partire in crociera, ha diffuso ieri questa nota.
«Tale accusa è stata totalmente smentita - prosegue De Lorenzi - ma ha comunque generato un clima di diffidenza e paura che ha portato alcuni dei principali tour operator con cui collaboravamo a revocare, in poche ore, tutte le pratiche a noi affidate e a far decadere le prenotazioni già confermate. Avevamo previsto di riaprire regolarmente mercoledì 17 settembre, consapevoli di un contesto difficile ma pronti a riprendere a lavorare con la professionalità di sempre». Invece, il titolare dell’agenzia viaggi non si è presentato, continuando a rendersi irreperibile. «Negli ultimi giorni sono circolate voci false e gravissime: che fossimo fuggiti con la cassa, che tutto fosse stato pianificato, che si trattasse di un disegno studiato da anni. Nulla di tutto questo corrisponde a verità», chiosa De Lorenzi.
Ad appurare i fatti sarà la magistratura: tanti clienti insoddisfatti si sono rivolti alle forze dell’ordine e almeno 60 all’avvocato Emilio Graziuso, presidente dell’associazione nazionale «Dalla parte del consumatore» che, alla luce della documentazione fornita dai clienti dell’agenzia di viaggi, sta valutando in queste ore le opportune azioni legali da intraprendere. «Adesso bisogna vedere che scenari si aprono. Da un punto di vista civilistico è evidente l’inadempimento. Tutto sarà consequenziale alla linea dell’agenzia. Se rimborserà oppure se sarà necessaria un’azione legale con risarcimento del danno da vacanza rovinata. Oltre a ulteriori danni riferibili alla settimana di ferie richiesta da almeno 10 coppie», commenta Graziuso. «La settimana prossima ho appuntamento con altri clienti dell’agenzia», aggiunge l’avvocato. «Il problema è il grande dispiacere che abbiamo per le famiglie e per le persone che hanno visto andare in fumo le proprie settimane di vacanze. Da un punto di vista fisico e psichico non hanno potuto beneficiare della settimana tanto agognata prima di tornare al lavoro. Dal punto di vista dei consumatori è un caso che non ci aspettavamo e, soprattutto, non ci aspettavamo che fosse di queste dimensioni sul nostro territorio».
Tra i clienti che si sono rivolti all’avvocato Emilio Graziuso c’è anche una coppia di Maranello che, come altri brindisini, avrebbe dovuto imbarcarsi a Civitavecchia. E non solo ferie, ma anche viaggi di nozze, regali per i genitori da parte dei figli con tanto di biglietto di auguri già preparato, da consegnare insieme alle carte d’imbarco di cui nessuno di quelli rimasti a terra ha mai avuto possesso. Perché, stando ai racconti e ai tanti commenti su Facebook degli sventurati, il titolare dell’agenzia viaggi si è reso irreperibile fino al giorno della partenza. «Abbiamo subito anche minacce personali e familiari, episodi che sono ora al vaglio delle autorità competenti. Inoltre - chiosa il titolare dell’agenzia di viaggi nella sua nota - sarà oggetto di azione legale anche il comportamento di alcuni ex collaboratori che, per lavarsi le mani e fingere estraneità, hanno diffuso indirizzi e recapiti telefonici dei miei familiari. Ribadiamo con forza che ci impegneremo in ogni sede possibile a rimborsare tutte le somme versate e a fare quanto in nostro potere affinché nessun cliente perda i propri soldi».