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«Nella Bms una Palazzina Laf dove finiva chi denunciava»

 
Andrea Pezzuto

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Andrea Pezzuto

«Nella Bms una Palazzina Laf dove finiva chi denunciava»

Palladino va in Procura per affidamenti gonfiati, lavori in ville, sprechi e punizioni

Giovedì 17 Luglio 2025, 12:53

Quanto denunciato ieri in conferenza dei capigruppo dall’amministratrice della Bms, Rossana Palladino, è già al vaglio degli investigatori ed è destinato a cambiare la storia della società partecipata del Comune, alle prese con il Piano di risanamento dopo tre bilanci pesantemente in rosso. «Chi denunciava la mala gestio nella società finiva nella Palazzina Laf, ossia in dei bugigattoli dove non ci sono finestre e piove dentro. Ho trovato persone in questi posti e le ho tirate fuori da lì», ha rivelato l’amministratrice, insediatasi nell’ottobre dello scorso anno a seguito delle dimissioni di Gianvito Morelli. Il riferimento è a quanto accaduto al responsabile anticorruzione della Bms. «Ho trovato nelle carte della società un affidamento diretto a una società per lo smaltimento dei rifiuti da potature, nonostante fosse stata fatta una regolare gara vinta da un’azienda che si era assicurata il servizio. Poi però, in maniera farlocca con una firma di un amministratore e un geometra responsabile del settore, si prendeva un’altra azienda, con il direttore tecnico che bypassava la gara. Ebbene - ha raccontato Palladino - il mio predecessore Morelli, appena è arrivato, ha riportato alla normalità l’affidamento sullo smaltimento dei rifiuti che veniva pagato 154mila euro mentre lui l’ha dato a 43mila euro.

Parliamo di un servizio che era stato affidato con gara ma che ha poi visto comunque un affidamento diretto. Su questa vicenda è scattato il sistema di allerta della società, con il responsabile dell’anticorruzione che ha segnalato per iscritto questa cosa all’amministratore, all’ufficio appalti e al responsabile del settore che aveva fatto questa operazione. Sapete cosa è successo a quel dipendente? Sapete dove l’ho trovato io? Nella Palazzina Laf, perché nella Bms ci sono anche queste situazioni. Questo dipendente è stato messo lì dentro perché denunciava, poi è stato mandato come supporto amministrativo al Comune affinché non potesse vedere e parlare».

A questa clamorosa rivelazione, ne sono seguite tante altre. Palladino, come un fiume in piena, ha addebitato colpe anche alla classe dirigente per le «coperture politiche che sono state date, perché altrimenti il sistema sarebbe stato fatto esplodere prima». Sul banco degli imputati, Palladino ha messo soprattutto l’ex amministratore Giovanni Palasciano e l’ex direttore tecnico Fernando Dell’Anna, rilevando inoltre la presenza di «una persona che aveva in mano tutti i settori operativi e che fungeva da amministratore occulto». Riguardo le responsabilità accollate a Palasciano, l’amministratrice ha sottolineato che «c'è stato un ritardo colossale nella soluzione della crisi, ma è imputabile a chi amministrava la società nel 2022, quando gli indici di crisi parlavano di un’allerta massima con rischio default. Ma quell’anno, nella sua relazione, l’amministratore Palasciano continuava a dire che andava tutto bene e che si poteva uscire fuori da una situazione che non presentava alcuna criticità. Non ho mai visto un piano industriale di Palasciano».

Insomma, l’ultimo lustro della Bms sarebbe stato caratterizzato da una «mala gestio» con «dipendenti che sistematicamente hanno fatto interventi nelle ville private svolgendo lavori extra. Ho ricevuto una telefonata da una persona - ha raccontato l’amministratrice - che mi ha chiesto se potevamo mandare una piattaforma per tagliare un ramo nel suo parco privato e si è lamentato dicendo che prima c’era uno che andava e faceva questi interventi. I lavoratori mi hanno detto che venivano costretti a prendere giornate di ferie per andare a pulire abitazioni, bed and breakfast e ville private». Venendo alle responsabilità dell’ex direttore tecnico, l’amministratrice ha rilevato che «tante attività non erano adeguatamente seguite, c’erano incarichi presi dal direttore tecnico senza impegno di spesa, delibere e coperture. La società svolgeva comunque gli interventi senza poi incassare quanto dovuto. Potrei fare mille esempi di questi tipo, ma ne cito uno su tutti, quello del forno crematorio per gli animali: si è fatta una strada nel canile che portasse al forno crematorio, ma questa strada non era mai stata autorizzata dal Comune. Il direttore tecnico ha comunque portato avanti l’attività con mezzi e persone sottratti ad altri appalti. Questa strada è stata ultimata, poi è stata presentata la fattura al Comune che giustamente ha rifiutato il pagamento. Di casi come questo ce ne sono tanti, anche per cifre importanti.

Per il forno crematorio per animali sono stati spesi 60mila euro ma sta buttato nel capannone da cinque anni. Quando lo andremo a installare non sappiamo nemmeno se funzionerà». Per il capogruppo del Pd, Francesco Cannalire, le pratiche irregolari sono tuttora presenti, dato che «si incrociano auto della Bms di sabato pomeriggio nei bar, ci sono persone che usano le auto della società per andare in piscina o per fare la spesa. Vorrei capire quindi cosa segnalano i gps installati sui mezzi della Bms. Dite che ci siamo tolti i rami secchi, ma il vero male della società è rimasto e va estirpato. Il centrosinistra isolerà quei soggetti che non faranno mai crescere la Bms, anche a rischio della nostra incolumità».

Rispetto allo stato dei conti della Bms e alle prospettive, l’amministratrice ha riferito che per il 2025 è previsto un utile di 116mila euro. Già nel 2024 si sono registrati importanti risparmi, anche se alla fine la perdita si è assestata a 2,4 milioni di euro a causa di 700mila euro di spese per gli ammortamenti sospesi nei due anni precedenti e di un’operazione verità su crediti svalutati e inesigibili. A pesare su questi c’è stato anche il caso Teodoro Contardi, ex amministratore della Bms, il cui «debito di 166mila euro verso la società - ha raccontato Palladino - è stato ridotto a 24mila euro» in quanto è stata accolta la sua istanza di adesione alla procedura concorsuale per la crisi del consumatore da sovraindebitamento. Sul fronte delle passività della società, oltre al ripiano delle perdite - a opera del Comune - di oltre 5 milioni di euro maturate negli esercizi 2022-2023-2024, dovrà essere onorato anche un debito verso l’ente comunale pari a 3,2 milioni. Infine, per quanto concerne l’uso della cassa integrazione per i lavoratori della maggior parte dei settori (restano fuori pulizie, marciapiedi e verde), questa verrà applicata per un anno e mezzo, quindi già alla fine del 2026 - secondo quanto preconizzato dall’amministratrice - non dovrebbe più essere necessaria.

Del Piano di risanamento della Bms si tornerà a parlare più approfonditamente nel consiglio comunale del 25 luglio, che si preannuncia particolarmente caldo.

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