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Centrale Enel Cerano, stop a 50 licenziamenti della ditta Sir

 
Redazione online

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Brindisi, Enel ferma la centrale di Cerano: il Governo cerca soluzioni

Assessora regionale Triggiani: «si lavora a piano lungo termine»

Mercoledì 07 Agosto 2024, 19:58

BRINDISI -  Sono stati momentaneamente revocati i licenziamenti e reintegrati 50 lavoratori della ditta d’appalto Sir spa dopo lo stop delle attività del sito della Centrale Enel di Cerano a Brindisi. E’ quanto contenuto nell’accordo siglato questa mattina nel capoluogo brindisino da Regione Puglia con il Comitato Occupazione Sepac, Arpal Puglia, le organizzazioni sindacali e datoriali, Enel e Sir Spa. Per i restanti 23 lavoratori, invece, si aprirà la procedura per la cassa integrazione straordinaria (cigs).

«Potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo - commenta l'assessore al Rischio e Crisi industriali, Serena Triggiani - i lavoratori di Sir, azienda dell’indotto della Centrale Enel di Cerano a Brindisi, che saranno reintegrati almeno fino al 31 dicembre, data di scadenza definitiva dell’appalto della ditta. Quello di quest’oggi è un risultato che auspicavamo e reso possibile grazie alla stretta sinergia tra Regione Puglia, con la task force occupazione, guidata dal presidente Leo Caroli, e Arpal, insieme al Prefetto, sindacati e alle organizzazioni datoriali».

«Come Regione e Sepac - aggiunge Triggiani - ci siamo impegnati ad attivare un pacchetto di politiche attive mirate del lavoro destinate prevalentemente ai lavoratori da porre in cigs, tanto da implementare, da un lato, la loro occupabilità futura, dall’altro, determinare il presupposto necessario per l'accesso a questa tipologia di ammortizzatore sociale. Gli esuberi saranno gestiti nell’ambito del graduale processo di conversione delle aree dismesse o di competenza Enel a Brindisi. Ma non lasceremo solo nessuno: già ad ottobre, come stabilito, ci riuniremo per verificare, altresì, la possibilità di accesso ad ulteriori strumenti di sostegno al reddito per l’anno 2025».
La Regione, conclude l’assessora, proseguirà «con le interlocuzioni presso il tavolo nazionale per la conversione delle aree dismesse o di pertinenza dell’Enel, affinché Ministero dell’Ambiente d’intesa con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy definiscano insieme all’azienda una data certa per la dismissione e per l’avvio delle opere di smantellamento definitivo della centrale brindisina. Si tratta di un piano che riguarda il futuro lavorativo di molte donne e uomini e i loro progetti di vita»

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