BRINDISI - Sarebbe riuscito con un inganno a incontrare l’ex moglie di un suo amico, in una villetta di lido Presepe, marina di Torchiarolo. Quell’appuntamento, nel giro di pochi minuti, sarebbe diventato un incubo per la donna, 29 anni: legata alle mani e ai piedi, imbavagliata e violentata da uno dei suoi testimoni di nozze. Il tribunale di Brindisi ha condannato a quasi nove anni di reclusione un 43enne, operaio edile, residente a Torchiarolo, finito sotto processo con le accuse di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni personali.
Il gup Nicola Laricchia ha chiuso il conto della pena, al netto della riduzione di un terzo legata alla scelta del rito abbreviato, a 8 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione. Il pubblico ministero, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto la condanna dell’imputato a sei anni. Il gup, inoltre, ha disposto il risarcimento danni patiti dalla donna rappresentata in giudizio, come parte civile, dall’avvocato Gianfranco Palermo, del Foro di Lecce e ha disposto il pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 5mila euro, oltre alle spese legali e processuali. Le motivazioni alla base della decisione del gup saranno depositate fra 30 giorni.
La difesa del 43enne, affidata all’avvocato Gianpaolo Potì, aveva chiesto il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e la non recidiva. Una volta depositate le motivazioni, deciderà se presentare appello. L’imputato è attualmente detenuto nella casa circondariale di Matera: venne arrestato dai carabinieri e distanza di qualche giorno dalla denuncia presentata dalla donna.
Il processo scaturisce dalla conclusione delle indagini partite per effetto della querela della donna. I fatti contestati si riferiscono alla notte tra il 16 e il 17 febbraio scorsi. Stando a quanto ricostruito, la 29enne avrebbe accettato di incontrare il 43enne nella convinzione di avere un appuntamento l’ex marito sposato nel 2022, per chiarire alcuni aspetti della separazione. L’ex marito, ovviamente, è assolutamente estraneo alla vicenda. All’incontro trovò uno dei testimoni del matrimonio, amico del suo ex. Di lì a poco, la violenza. La 29enne riuscì a chiedere aiuto mandando un sms a un’amica, durante la notte, mentre il 43enne stava dormendo. L’amica, la mattina seguente, dopo averlo visualizzato, raggiunse la 29enne e aspettò che riuscisse a liberarsi per poi scavalcare il muro di recinzione della villa. Poco dopo raggiunse la caserma dei carabinieri e presentò denuncia, prima di essere accompagnata in ospedale.
[Ste.deC.]