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Mesagne, ancora chiuso Domus Ada: «Autismo, servizi negati alle famiglie dei pazienti»

 
REDAZIONE BRINDISI

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Mesagne, ancora chiuso Domus Ada: «Autismo, servizi negati alle famiglie dei pazienti»

Il centro pronto ma impossibilitato a operare. I consiglieri Caroli e Perrini (FdI) imputano il ritardo alla Regione e sollecitano l’intervento degli assessori a Sanità e Welfare

Lunedì 25 Marzo 2024, 13:25

Si accende lo scontro politico sull’attivazione dei servizi per chi soffre di autismo in provincia di Brindisi. I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Luigi Caroli e Renato Perrini (che è vicepresidente della Commissione Sanità), a proposito del centro di Mesagne, puntano l’indice contro la Regione e sollecitano l’intervento degli assessori alla Sanità Rocco Palese e al Welfare, Rosa Barone. «Da mesi il centro per persone affette da disturbi dello spettro autistico Domus Ada è già pronto - ricordano - ma non può cominciare ad accogliere ospiti, nonostante le numerose richieste». Il centro dispone di personale già sotto contratto, «ma impossibilitato a operare appieno per via di ritardi burocratici che penalizzano loro e soprattutto i loro potenziali assistiti».

Per Caroli e Perrini si tratta di «una grande delusione per chi ha investito tempo e denaro, perché senza il contributo della Regione, che dovrebbe deliberare in merito, le famiglie non possono permettersi di pagare interamente la retta».

I due consiglieri ricordano anche che la struttura è già inserita nella rete dei servizi sociosanitari e sanitari territoriali e assicura l’apertura sulla base delle prestazioni e attività erogate. «L’accesso alla comunità - proseguono - avviene mediante i servizi territoriali dell’Asl dopo l'elaborazione di un piano di riabilitazione. L’obiettivo delle attività nei percorsi socio-educativi-riabilitativi è quello di avviare l'utente verso il recupero e la promozione dell'autonomia personale e sociale, di acquisire e mantenere abilità cognitive e relazionali, di garantire una vita quotidiana dignitosa. Sulla base dei bisogni degli ospiti - continuano Caroli e Perrini - per ciascuno di loro viene predisposto il progetto educativo individualizzato (Pei), nel quale vengono definite le finalità e gli obiettivi specifici tenendo conto anche degli obiettivi del servizio».

E criticano la giunta Emiliano per la mancata erogazione dei fondi. «Eppure - rimarcano - il servizio è riconosciuto, meritevole di essere finanziato e la struttura stessa è stata riconosciuta come a norma per occuparsi di persone con autismo». Caroli e Perrini hanno ricevuto numerose segnalazioni di famiglie interessate che non ricevono risposte, «ma semplicemente indisponibilità dei servizi richiesti». Per questo, spiegano, hanno protocollato una richiesta «per audire il presidente Emiliano e l’assessore Palese al fine di comprendere come intendano risolvere questa problematica. Inoltre, nelle prossime ore - specificano Caroli e Perrini - attiveremo ulteriori iniziative di sollecito all’assessore alla Sanità e all’assessore al Welfare, Barone, affinché venga discussa nel prossimo Consiglio regionale la mozione avente ad oggetto “interventi spettro autistico” a firma dei sottoscritti al fine di sopperire a una clamorosa inadeguatezza, generatrice di insostenibili attese e di extra costi a carico delle famiglie».

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