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Ceglie Messapica, una bimba per recuperare le dosi di droga: tre fratelli in carcere, due ai domiciliari

 
Redazione online

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Vede i carabinieri e 16enne tenta di ingoiare la cocaina Arrestato un diciottenne

La base logistica del confezionamento di droga (cocaina, eroina, marijuana e hashish) era un appartamento in centro di proprietà di uno degli arrestati.

Venerdì 19 Gennaio 2024, 13:46

14:51

BRINDISI - Per andare a recuperare le dosi di droga da spacciare, nascoste nei bidoni della spazzatura nei vicoli vicino alla loro abitazione, si sarebbero serviti anche di una bambina di dieci anni. E’ uno dei dettagli emersi dalle indagini - e resi noti in un comunicato della procura di Brindisi - che hanno portato all’arresto di cinque persone a Ceglie Messapica: tre fratelli sono finiti in carcere e altre due persone ai domiciliari.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la base logistica del confezionamento di droga (cocaina, eroina, marijuana e hashish) era un appartamento in centro di proprietà di uno degli arrestati. Uno dei tre fratelli, con una disabilità motoria, avrebbe utilizzato la propria carrozzina per trasportare la droga. In totale sono 14 le persone indagate.

Le indagini sono iniziate nel maggio del 2022 e sono proseguite per oltre un anno documentando - ritengono gli inquirenti - numerose cessioni di dosi di sostanza stupefacente, nell’ambito di «una rete di spaccio florida, ben organizzata e radicata nel territorio». 

Sono accusate di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti cinque persone arrestate dai carabinieri a Ceglie Messapica sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip del tribunale di Brindisi. Disposto il carcere tre fratelli: il 33enne Pietro Barba, Cosima Barba di 28 anni e Luca Barba di 26. Arresti domiciliari per Vito Dell’Erba e Eligio Valente, entrambi di 51 anni.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la base logistica del confezionamento di droga (cocaina, eroina, marijuana e hashish) era un appartamento in centro a Ceglie Messapica di proprietà di uno degli arrestati. Le indagini sono iniziate nel maggio del 2022 e sono proseguite per oltre un anno documentando - ritengono gli inquirenti - numerose cessioni di dosi di sostanza stupefacente, nell’ambito si legga nell’ordinanza di «una rete di spaccio florida, ben organizzata e radicata nel territorio. 

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