SAN PANCRAZIO SALENTINO - Protesta in paese per il trasferimento delle Suore Antoniane nella vicina Guagnano. Dall’Istituto provinciale della congregazione i primi chiarimenti: «questa non è una decisione definitiva. La nostra preoccupazione maggiore è di tutelare la loro salute, aspetto che merita attenzione soprattutto se rimangono da sole. Chi potrà prendersi cura di loro?». Dello stesso parere il primo cittadino Edmondo Moscatelli, sebbene rammaricato per la partenza. «Le nostre suore – ha fatto sapere Moscatelli - hanno dimostrato una carità incondizionata nel corso degli anni, grazie alla loro naturale capacità di sostenere e confortare il prossimo. Auspico che la decisione della madre generale sia suscettibile di ripensamenti, tuttavia la reale riconoscenza della nostra comunità deve potersi tradurre in un aiuto concreto».
È dolce il ricordo che vede le antoniane impegnate nel piccolo Comune sin dai primi anni del ‘900. Le suore che erano nella comunità, suor Ernestina e suor Eugenia, sono molto care ai più giovani e agli anziani, nonostante da diverso tempo non gestissero più alcuna scuola materna. La prima reazione dei sampancraziesi ad ogni modo è stata di indire una petizione che ha ottenuto, al momento, oltre mille firme e si pensa di organizzare una delegazione per incontrare il vescovo.
In quella occasione prenderanno parte attiva Chiesa e istituzioni locali. L’ordine antoniano opera nella comunità sampancraziese dal 1905. Le due suore, insieme con altre sorelle, hanno gestito la scuola materna che ha registrato la partecipazione di migliaia di bambini e, dalla chiusura della scuola, si sono dedicate al resto della comunità, facendo sentire la loro presenza con le preghiere e somministrando la comunione agli ammalati. «Sono tante le testimonianze e i segni – afferma Anna Rochira del gruppo dell’Apostolato della preghiera – che hanno lasciato e ci legano a loro. Questa assenza forzata ci priva di un sostegno spirituale per noi essenziale. Confidiamo che possano tornare presto qui dove ognuno di noi le considera famiglia».
A farle eco il consigliere comunale Giuseppe Petarra che si è reso promotore di una raccolta firme che nell’arco di poche ore ha portato all’adesione di oltre mille cittadini. «Le Suore oblate di Sant’Antonio – ha sottolineato Petarra – sono un pezzo di storia di San Pancrazio, avendo svolto un prezioso ruolo in ambito educativo. Per questa ragione, dinanzi alla notizia del loro immediato trasferimento ci siamo attivati per la petizione». Tante le ipotesi alla ricerca di una soluzione che possa essere di giovamento anche a loro. Ci si domanda se la vicinanza di una suora più giovane possa facilitare il ritorno di suor Ernestina e suor Eugenia a San Pancrazio Salentino dove sono attese a braccia aperte.