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Riabilitazione pubblica ospedaliera, proposta di legge regionale per centro a Ceglie

 
Redazione Brindisi

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Riabilitazione pubblica ospedaliera, proposta di legge regionale per centro a Ceglie

Promotore e primo firmatario, il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati. Lo scopo è valorizzare un segmento di eccellenza

Venerdì 26 Maggio 2023, 13:43

CEGLIE MESSAPICA - Una proposta di legge regionale per istituire a Ceglie un Centro regionale di riabilitazione pubblica ospedaliera, utilizzando il personale attualmente in servizio. Lo scopo principale è quello di valorizzare un segmento di eccellenza della sanità locale. Promotore e primo firmatario, il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.

«Una proposta che rompe ogni indugio, ritardo e riporta la struttura alla missione assistenziale e gestionale originaria», dice Amati, spiegando che « la proposta di legge è stata ispirata da una visita recente alla struttura per far visita a Mattia (forza, ce la faremo), con l’ingresso in ogni camera, lo sguardo su ogni malato e la guida di professionisti con competenza e cuore». «Un’esperienza umanamente forte e amministrativamente istruttiva - prosegue il commissario regionale di Azione -, per ambire al meglio e smetterla con le proroghe, le incertezze e il servizio limitato rispetto al potenziale. E il tutto in attesa di poter avere al più presto, anche l’ampliamento per il centro risvegli, così da istituire nella nostra regione un luogo di ragionevole speranza».

Perché tutto fosse chiaro si parla del noto centro riabilitativo che con la proposta di legge si intende mettere in sintonia con il centro risvegli, da diversi anni al centro del dibattito politico.

«Istituzione del Centro regionale di riabilitazione pubblica ospedaliera di Ceglie Messapica», è il titolo della legge regionale proposta da Amati come primo firmatario e che vede i consiglieri regionali Mauro Vizzino, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, quali successivi sottoscrittori.

«Un notevole motivo di tipo assistenziale, consistente nell’attribuire alla struttura tutte le attività previste per i diversi codici di classificazione riabilitativa, congiunto al ripristino dell’originaria scelta sulla modalità di gestione pubblica e alla volontà di attribuire caratteristiche di alta specializzazione a caratura regionale, muovono ogni disposizione della proposta di legge», dice ancora Amati, spiegando che «l’alta specializzazione nella gestione pubblica, la valorizzazione del personale attualmente adibito, l’apertura al supporto delle altre aziende sanitarie o ospedaliere universitarie, l’accoglienza delle nuove tecnologie per allungare i periodi di presa in carico, la priorità nell’attribuzione dei posti letto e la rilevanza clinica e umana di questa struttura, potrebbero mettere a punto l’avvio di una stagione nuova, affinché anche alla Puglia possa essere riconosciuto in pienezza il ruolo di regione all’avanguardia nell’obiettivo più alto e complicato del risveglio dalla condizione di stato vegetativo e coscienza meno che minima, così tragica ma altrettanto ricca di mistero scientifico e ragionevole speranza». La proposta di legge consta di 3 articoli. Con il oprimo si «istituisce il “Centro regionale pubblico di riabilitazione ospedaliera di Ceglie Messapica – CRRiPOCeM” di proprietà e gestione interamente pubblica, incardinato nell’organizzazione funzionale della Azienda Sanitaria Locale di Brindisi, corredato da tutte le unità operative, relativi day hospital e per tutti i livelli, regimi e fasi delle attività riabilitative. Per il raggiungimento dello scopo l’Azienda Sanitaria Locale di Brindisi potrà avvalersi nella gestione sanitaria del CRRiPOCeM e previa sottoscrizione di protocollo d’intesa, di altre Aziende Ospedaliere Universitarie o Aziende Sanitarie Locali della Regione». Nell’art. 2 di dettano «norme speciali di operatività per il raggiungimento o mantenimento dell’eccellenza riabilitativa, facendo in modo che la tenuta in carico del paziente avvenga per l’intero percorso riabilitativo, stabilito sulla base della normativa, le linee guida e relative prescrizioni cliniche di carattere soggettivo, anche utilizzando tecnologie di tele-monitoraggio, tele-medicina, robotica, intelligenza artificiale, ovvero tecnologie aventi il medesimo obiettivo». L’art. 3, infine contiene norme transitorie e finali «per meglio regolare tutte le attività di passaggio dall’attuale gestione a quella esclusivamente pubblica e per migliorare la continuità assistenziale con il telemonitoraggio domiciliare».

[red. br.]

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