Da modello di sviluppo territoriale a modello per fare impresa. Si è partiti da qui per tracciare il percorso di crescita valoriale dell’Interreg Italia - Grecia FAME con la scuola secondaria di primo grado “Materdona – Moro” di Mesagne, coordinata dal professore Salvatore Fiore. A presentare la campagna di consapevolezza del progetto in tre round distinti, di cui due al plesso “Maia Materdona”, l’imprenditore ed esperto di turismo Antonio Prota e il docente di programmazione delle attività turistiche presso l’Università del Salento, Marco Benvenuto e altri esperti del consorzio universitario UniVersus.
"Per parlare di brand bisogna partire dalle peculiarità di un territorio". Così ha esordito Prota che ha incalzato gli alunni sollecitando i punti di forza delle loro realtà. "Tutti sono partiti dal cibo – ha chiarito -, motore tra i più trainanti per la crescita della società, ma anche fondamento per una sana e corretta alimentazione. Nessuno ha evidenziato alimenti a produzione industriale, segno che l’autenticità e la genuinità rimangono un tratto distintivo". A proposito di modelli, Antonio Prota si è focalizzato sul modello italiano che può attingere ad elementi propri, vista la ricchezza del panorama culturale, a differenza di quanto accade negli Stati Uniti, dove spesso se un monumento non esiste lo si inventa. Inizialmente la mia reazione è stata poco gradevole, poi ho capito la nostra forza. L’Italia possiede, gli altri devono ricorrere a simulare, inventare. Valorizziamo quindi ciò che abbiamo, innovando ma senza dimenticare la tradizione". Questo è uno dei tanti messaggi che sono stati condivisi con gli alunni della scuola “Materdona – Moro” di Mesagne. Lo stesso dirigente scolastico Salvatore Fiore, incline ad accogliere esperti esterni, ha invitato i ragazzi a fare proprie le esperienze degli ospiti per avere uno sguardo più completo e decidere i passi da compiere per un futuro pieno e determinato.
L’empatia si è presto generata anche con Marco Benvenuto che ha evidenziato il potenziale inespresso di molte nostre realtà, limite allo sviluppo dei luoghi intesi come destinazioni turistiche. Dobbiamo operare uno sforzo concettuale e ideologico per promuovere nuove attività che concorrono a dare lustro ai nostri territori".
La campagna di consapevolezza FAME ha fatto tappa anche al Museo dell’Olio di Torre Santa Susanna dove, in occasione della celebrazione della festa della donna, si è parlato di arte ed enogastronomia con i vini senza solfiti aggiunti prodotti dall’azienda a conduzione familiare “La Pruina” e gli acquerelli realizzati dall’artista lettone Annika Dzerve. Un legame profondo connette il vino all’arte, non solo perché alcuni acquerelli di Dzerve sono realizzati con l’uso originale del vino, ma anche perché questo binomio è promosso fortemente dal progetto FAME di cui il Comune di Torre entra a far parte, avendo aderito alla rete di Municipalità virtuose. "Crediamo nella forza delle donne – ha sottolineato Maria Pia D’Apolito che insieme con la cognata Valentina Antonini ha costruito un team declinato al femminile – e nei territori da valorizzare, i nostri, senza andare lontano"