BRINDISI - Quel che si temeva si è puntualmente avverato. Su richiesta dell’Asl di Brindisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza in relazione ai tre Pronto Soccorso della provincia (capoluogo, Ostuni e Francavilla), di fatto autorizzando la stessa Asl ad adottare misure straordinarie.
Lo scenario, dunque, prospettato nei mesi scorsi dall’Ordine dei Medici e dalla Gazzetta in ordine ad una situazione ormai al collasso per la carenza di personale si è materializzato in tutta la sua drammaticità e la Regione ha ora autorizzato la stessa Asl a porre in essere tutte le azioni utili a fronteggiare la situazione emergenziale. «Siamo consapevoli - ha dichiarato il direttore generale Flavio Maria Roseto - che l'emergenza al Pronto soccorso richiede soluzioni immediate, indifferibili e straordinarie. Con grande impegno si stanno garantendo tutte le attività, così da assicurare i livelli prestazionali adeguati e necessari alla popolazione del nostro territorio».
Lo sviluppo che ha avuto la vicenda ha però scatenato forti critiche da parte dell’Ordine dei Medici, ad avviso del quale «la Asl continua a chiedere la copertura del servizio con medici senza requisiti di legge. L’impiego di personale inadeguato alla funzione di medico di Emergenza ed Urgenza non garantisce la sicurezza delle cure - afferma il presidente, dott. Arturo Oliva -. Le emergenze non si risolvono mettendo delle toppe, atteso che la Asl sta cercando di coprire i turni impiegando medici senza specializzazioni e medici in extramoenia che si rendano disponibili. Gli ordini di servizio stanno partendo in queste ore ma l’adozione, seppur temporanea, di questo provvedimento rischia di rendere inefficace il servizio e far collassare anche gli altri reparti».
Ed ancora: «Lo stato di emergenza non è certo una novità - prosegue -; abbiamo dichiarato lo stato di agitazione già da qualche mese e il vertice convocato d’urgenza con i sindaci della provincia dimostra quanto la situazione sia esplosiva. Gli sforzi fatti sinora dal personale medico e da quello sanitario in genere a nulla, però, sono valsi se le soluzioni adottate dalla Asl sono queste. Per tamponare l’emergenza sta predisponendo anche la copertura di turni attraverso prestazioni aggiuntive per carenza di organico, ma la coperta resta “corta”. Basti pensare che ad oggi nei tre Pronto Soccorso della provincia vi sono 13 medici in tutto, di cui 7 di ruolo, a fronte di 45 unità previste dal Piano del Fabbisogno di Personale. Di queste, una sarà in quiescenza dal 2023. Inoltre l’Ordine fa notare come il richiamo allo “stato di emergenza” non può in alcun modo rendere legittimo l’impiego di medici senza requisiti specifici e ancor meno giustificabile appare la possibilità di destinare medici senza specializzazione visto che il Pronto Soccorso è pur sempre la porta di ingresso più frequentata per accedere ai servizi di diagnosi e cura del servizio sanitario. E’ il triste epilogo di un disastro annunciato (sono mesi che l’Ordine denuncia questa situazione, lo ha fatto ai Nas di Taranto e alla Procura) e alla fine la strategia adottata sino ad oggi dalla Asl si è dimostrata fallimentare, nella consapevolezza che saranno necessari anni per uscire dallo stato di emergenza. E’ arrivato il momento di adottare un cambio di rotta che porti a consolidare la presenza nei Pronto Soccorso di medici strutturati senza mettere in ginocchio gli altri reparti già in difficoltà».