BRINDISI - La vendemmia come elemento emblematico del territorio ma anche come fattore di inclusione sociale e di valorizzazione delle tipicità locali.
È quanto avverrà oggi nei vigneti brindisini delle Tenute agricole Lu Spada, in contrada Scalella-Cillarese, dove rinnova l’appuntamento con i ragazzi di Oltre l’Orizzonte che parteciperanno alla vendemmia, come avviene ormai da diversi anni nell’ambito delle attività che Oltre L’Orizzonte promuove per i ragazzi con disabilità.
«La vendemmia - fanno sapere i promotori dell’iniziativa - per molti aspetti assume ancora oggi il valore di un momento rituale: ha un significato sociale e di comunione piuttosto forte, nel quale uomini e donne si riuniscono e insieme lavorano per lo stesso obiettivo. È un momento magico in cui si condensano lavoro e fatiche di un intero anno. Il ruolo sociale e rituale che ha sempre caratterizzato la vendemmia e che è stato, soprattutto negli anni più lontani, un momento di grande ed intenso coinvolgimento».
Un valore sociale ed educativo che si concretizza in iniziative come quella di oggi, frutto della sinergia fra le Tenute Lu Spada e l’associazione Oltre l’Orizzonte, attiva nel settore della Disabilità e protagonista negli anni, insieme a Tenute Lu Spada, di interventi socio-educativi sul territorio attraverso progetti di Agricoltura Sociale.
«La vendemmia - fanno sapere tra le altre cose gli organizzatori - si traduce di fatto in un lavoro di responsabilità e di attenzione che coinvolge con passione i ragazzi diversamente abili e gli operatori di entrambe le realtà. Insomma un modo anche per non disperdere il valore della vendemmia come partecipazione e celebrazione corale che in questa esperienza acquisisce maggiore significato e impegno».
È in questa ottica che i ragazzi di Oltre l’Orizzonte, assieme agli operatori delle Tenute Lu Spada parteciperanno alla fase finale della vendemmia dell’azienda dedicata alla raccolta delle uve tipicamente brindisine di Susumaniello.
«Il messaggio che si intende promuovere - si spiega ancora da parte dei promotori - va in due direzioni: da un lato c'è l'attenzione verso gli ospiti, dall'altro è la terra stessa che chiede lavoro, cuore, solidarietà e cervello per farla vivere rispettandone natura e biodiversità. La terra fa bene a tutti, a bambini, adolescenti, anziani. In tanti sognano di ritornare a produrre sui campi. Ma per non fermarsi al romanticismo e vincere la sfida del mercato, sia per il mondo agricolo, sia per il welfare sociale, bisogna credere nella progettazione innovativa ed inclusiva».
Da qui la riscoperta delle tradizioni e delle potenzialità del territorio, scegliendo non a caso di far partecipare i ragazzi alla vendemmia del Susumaniello che - come si diceva - è un’uva autoctona brindisina per eccellenza».