BRINDISI - Sono 1.676 gli infortuni sul lavoro che si sono verificati nel 2021 in provincia di Brindisi. A comunicarlo è l’Asl di Brindisi in occasione della «Giornata internazionale della sicurezza e della salute sul lavoro», che si celebra oggi. Un dato, seppure in corso di validazione da parte dell’Inail, maggiore rispetto al 2020. Allora gli episodi accertati furono 1.605. Nel 2021 sono state 301 le aziende ispezionate dallo Spesal, il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Asl.
Nel 38% dei casi sono state riscontrate irregolarità, per lo più violazioni normative nel settore edile. In particolare sono emerse carenze nei sistemi di protezione dalle cadute dall’alto. Si riferiscono invece al 2020 i dati sulle malattie professionali, che risultano in crescita. Sono 107 quelle riconosciute, contro le 90 del 2019. Al primo posto risultano le malattie da «sovraccarico biomeccanico» (cioè da sforzo eccessivo: tendiniti, ernie, tunnel carpali, eccetera), seguite da ipoacusie, cioè abbassamento dell’udito. Scarsa l'incidenza dei tumori, con soli 2 casi.
«All’incremento degli incidenti - ha dichiarato il direttore dello Spesal brindisino, Nicola Dipalma - può aver contribuito anche la ripresa di molte attività che nel 2020 erano rimaste chiuse a causa del Covid; fisiologico che ad un aumento delle ore lavorate complessivamente faccia riscontro un aumento degli infortuni». Fra i settori più critici, oltre a quello edile c'è quello agricolo. Dipalma ha annunciato la prosecuzione di iniziative di prevenzione, con corsi di aggiornamento per i datori di lavoro e un convegno sul rischio professionale cancerogeno e chimico nel territorio di Brindisi che si terrà a giugno.