Consorziati sul piede di guerra al villaggio Monticelli, lungo il litorale ostunese.
A provocare la vibrante protesta è lo stravolgimento in atto dello stato dei luoghi (rimasto inalterato per decenni) in relazione all’area di accesso al mare (e, in particolare, alle due calette contigue al villaggio), a causa dei lavori in corso che porteranno alla realizzazione di una nuova struttura (pare un resort per turismo d’elite) lì dove in passato insisteva un convento di monache, in disuso ormai da vari lustri.
La società che ha acquistato il terreno per costruire, infatti, secondo i consorziati ha di fatto arbitrariamente occupato, di fatto cancellandolo, un tratturo da sempre esistente, un sentiero che gli stessi residenti del villaggio (ma anche esterni) utilizzano sin dalla nascita di Monticelli (primi anni ‘70) per raggiungere sia la prima, sia (e soprattutto) la seconda delle due calette ivi esistenti. In più, sono stati anche affissi due cartelli stradali indicanti il divieto di accesso per proprietà privata.
Un autentico scempio, oltre che un vero e proprio “scippo” perpetrato ai danni dei villeggianti che, dal canto loro, sono pronti a dare battaglia legale nell’ottica di veder ripristinato il prima possibile l’originale stato dei luoghi. I consorziati non sono contrari alla realizzazione della nuova struttura, ma ciò evidentemente non deve e non può comportare uno stravolgimento delle loro consolidate abitudini e, in particolare, la perdita di una servitù di passaggio, utilizzata e fruita ben oltre i vent’anni richiesti dalla legge (ai fini dell’usucapione) per la trasformazione in un vero e proprio diritto.
Per questo motivo, si sono già rivolti ad un avvocato (non come Consorzio, che non ha la legittimazione attiva, ma come singoli consorziati) che, nel breve volgere di qualche giorno, instaurerà un procedimento possessorio finalizzato a ottenere in primis la sospensione cautelare dei lavori e, in seguito, nel merito, l’eventuale illegittimità dell’operato da parte della società acquirente. Ovviamente, della questione sono state investite anche le autorità competenti e sopralluoghi sono stati effettuati sia dalla Capitaneria di Porto, sia anche dalla Polizia Locale.
Consorziati di Monticelli in trincea, insomma, per difendere a spada tratta le proprie ragioni e non vedersi spogliati di diritti maturati, senza ostacoli, nel tempo.