Nello zaino, insieme a libri, quaderni, diario e astuccio delle penne, avevano infilato anche la marijuana.
Due studenti brindisini sono stati trovati in possesso dai carabinieri, che li hanno sottoposti a controllo nei pressi di due diversi istituti scolastici della città, di piccoli quantitativi di “maria”. Addosso ad un 16enne i militari dell’Arma hanno trovato uno spinello preparato con un grammo di “erba”. Uno studente 18enne è stato, invece, trovato con mezzo grammo di marijuana, che aveva nascosto all’interno di un pacchetto di sigarette. Per entrambi è scattata la segnalazione al Prefetto. La sostanza stupefacente è stata posta sotto sequestro.
I militari dell’Arma, che da tempo hanno preso il “vizio” di girare intorno agli istituti scolastici in coincidenza con l’ingresso e l’uscita degli studenti, hanno fermato i due ragazzi e li hanno sottoposti a controllo. Come se fosse la cosa più normale del mondo – è questa la cosa più preoccupante – i due studenti erano andati a scuola portandosi al seguito la marijuana. Pusher e consumatori ornai sono ragazzini, incensurati e insospettabili. Una volta la prima sigaretta di tabacco si fumava, di nascosto, nel bagno delle scuole medie, ora spacciare a 15 anni non è più questione di periferie degradate delle metropoli, ma è fenomeno anche di casa nostra. Allo stesso modo è diventato “normale” consumare sostanze stupefacenti quando si è appena adolescenti e non ci sono più zone “franche”. Portare “fumo” e “erba” a scuola è la “normalità”. C’è di che preoccuparsi.
Per questo da tempo i carabinieri hanno adottato le contromisure del caso, dichiarando una guerra campale ai venditori di droga e, contemporaneamente, intensificando i controlli per togliere dalla circolazione quanto più “roba” possibile, soprattutto intorno (e all’interno) degli istituti scolastici.