BRINDISI - Nuova potente sfiammata dalle torce del petrolchimico. Dopo gli episodi dello scorso 11 aprile e 21 febbraio, la torcia dell'impianto di cracking di Eni Versalis si è nuovamente attivata, producendo una colonna di fumo e fiamme avvistata nel raggio di chilometri. Decine di segnalazioni sono pervenute alle redazioni giornalistiche e agli enti competenti anche per via da parte di tanti cittadini allarmati dal fenomeno che torna a ripetersi. La torcia è rimasta accesa per circa un’ora.
Sul posto si sono recati i tecnici dell’Arpa, l'attivazione della torcia sarebbe dovuta a un'anomalia del quadro elettrico che ha provocato il blocco dell'impianto di cracking. A quel punto i residui di combustione sono stati espulsi attraverso la torcia. I dati rilevati dalle centraline dell'Arpa e del petrolchimico saranno elaborati entro la mattinata di lunedì (30 aprile). Sulla questione dell’ennesimo sfiaccolamento delle torce si registrano dure prese di posizione. Legambiente chiede un intervento della Magistratura. L’associazione «Vite inquinate» chiede invece al Commissario di procedere al blocco dell’impianto.
«Ritardi nell’esecuzione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza, da parte della società del gruppo Eni, non possono ricadere sulle salute dei Brindisini. In considerazione di tanto chiediamo che il Commissario prefettizio con ordinanza di urgenza a tutela della salute pubblica, interdica l’esercizio degli impianti di Versalis fino a quando non saranno eseguiti i necessari interventi di manutenzione e messa in sicurezza, prevedendo controlli sull’esecuzione dell’ordinanza da parte dell’Arpa e dei Carabinieri del Noe. Chiediamo altresì che gli impianti di monitoraggio della qualità dell’aria, da anni nei magazzini comunali, vengano installati e messi in funzione».