Roma, 12 set (Adnkronos) - Gli emendamenti presentati dai relatori sul fine vita al Senato sono complessivamente "un passo indietro" e "una pietra tombale sulla possibilità di trovare una condivisione larga" sulla legge, che così "sarebbe palesemente incostituzionale" e "contro i principi della Corte". Lo dice il vicepresidente del gruppo Pd a palazzo Madama Alfredo Bazoli, che torna sulla discussione sul provvedimento dopo l'ultima seduta al Senato.
"Sono stati fatti tre passi indietro, a fronte di uno avanti sul fronte del Comitato etico -spiega Bazoli all'Adnkronos-. I Comitati territoriali sono una buona cosa ma ci sarà un doppio vaglio che duplicherà i tempi fino a 120 più 30 giorni eventuali. Inoltre, sono state fatte modifiche sulle condizioni di accesso al fine vita con restrizioni notevolissime rispetto alle previsioni della Corte costituzionale".
Ma per l'esponente dem, soprattutto, "non c'è nessun passo in avanti sul Servizio sanitario nazionale nonostante ci sia stata, nel luglio scorso, una sentenza della Corte costituzionale che ha detto con chiarezza che il Ssn ha un obbligo di intervento per valutare le condizioni e fornire mezzi per l'aiuto al suicidio. Non è accettabile".
(Adnkronos) - Alle sollecitazioni della maggioranza, che ha chiesto all'opposizione di valutare positivamente le ultime modifiche testo, Bazoli risponde quindi con nettezza: "Se le aperture sono contraddette, nello stesso momento, da chiusure e restrizioni come facciamo a valutarle positivamente? Una bella pretesa, siamo al confine con la presa in giro".
L'iter del provvedimento prevede ora 15 giorni per gli emendamenti alle modifiche proposte dai relatori. "Io mi auguro che si cominci a ragionare su tutti gli emendamenti e lì vedremo se ci sono aperture o se si ritiene di aver concluso così il lavoro -sottolinea Bazoli-. La porta semi aperta noi la lasciamo fino all'ultimo, nel tentativo di trovare un accordo. Non lasciamo nulla di intentato, sapendo che se si arriverà in aula ci sono i voti segreti, previsti su alcuni temi, e che non tutto è perduto".