Locali in pessime condizioni igieniche e abusivamente trasformati in sedi di lavorazione e produzione di mozzarelle, scamorze e altri prodotti caseari. È quanto accertato dai carabinieri del Nas che, coordinati dalla Procura di Trani hanno eseguito un provvedimento di sequestro di prodotti e macchinari usati per produrre latticini. Si tratta di due realtà produttive messe in piedi tra Andria e Barletta, dopo che nel luglio scorso, i carabinieri del Nas avevano accertato la presenza di listeria monocytogenes, un batterio che provoca infezioni e sintomi simili a gastroenteriti, in una caseificio di Barletta. Allora, i titolari erano stati denunciati: nei guai sono finite complessivamente quattro persone e due società accusate di commercializzazione di alimenti nocivi. Avrebbero «messo a rischio la sicurezza alimentare e la salute dei consumatori».
Dopo quanto scoperto nel luglio scorso, i carabinieri hanno con servizi di osservazione, controllo e pedinamento, accertato che i responsabili «nonostante i provvedimenti cautelari già emessi dall’autorità giudiziaria per il caseificio, avevano proseguito la produzione in forma abusiva, utilizzando un deposito clandestino e un ulteriore stabilimento in gravissime condizioni igienico-sanitarie», si legge in una nota.
Gli esami di laboratorio inoltre, eseguito hanno evidenziato non solo la presenza di Listeria monocytogenes in uno dei siti produttivi ma anche che «la carica batterica del latte destinato alla trasformazione era circa 30 volte superiore ai limiti di legge». Da qui, il sequestro di locali, attrezzature e produzioni disposto per «acquisire ulteriori elementi per porre fine alla attività illecita».