Il timore che sarebbe potuto accadere qualcosa di spiacevole ha preso subito il sopravvento alla vista di quelle giostrine, già nei giorni precedenti alla riapertura al pubblico della zona. Che quelle strutture non fossero adatte alla stragrande maggioranza dei potenziali piccoli fruitori dell’area Calvario, appena riqualificata, è sembrato chiaro non soltanto agli addetti ai lavori ma anche ai tanti che hanno deciso di tenersene alla larga. E non è un caso che l’impresa incaricata avesse posizionato un cartello, nelle vicinanze dei giochi, indicante alcune prescrizioni: su tutte, il rigoroso divieto dell’utilizzo ai bambini di età inferiore ai 6 anni.
L’incidente, purtroppo, si è verificato nei giorni scorsi, come ha spiegato il padre del piccolo Mauro, caduto rovinosamente al suolo dopo aver perso l’impugnatura di una corda: «Spero solo che più nessun bambino si trovi nelle condizioni di mio figlio, in un letto di ospedale con un braccio rotto e in attesa di un’operazione». L’episodio ha sollevato, inevitabilmente, commenti di varia natura sui social, tra messaggi di incoraggiamento e auguri di buona guarigione.
Resta l’interrogativo sulla scelta, ritenuta non da pochi un controsenso, di installare giochi ben differenti rispetto al target che avrebbe utilizzato quegli spazi, specie al termine di lavori lunghissimi, che si sono conclusi in notevole ritardo e con un esborso complessivo per le casse comunali di oltre 800mila euro. La scheda tecnica del modello posizionato a fianco del Calvario, consultabile on line, è piuttosto esaustiva: oltre agli elementi portanti e ai montanti di supporto in tubolare, l’attrazione è dotata di una scala per arrampico e attraversamento penzoloni ad arco-spirale girevole, di un ponte tibetano e di un ponte amaca entrambi in fune e a sei trefoli, oltre che di fiori salterelli e per seduta o equilibrio. Il tappeto in gomma antitrauma, dovrebbe tutire gli eventuali urti. Il divieto di impiego ai minori di 6 anni è perciò più che comprensibile: «Ma non è facile dire ad un bimbo che non può andarci, su quella giostra, specie se si trova in luoghi protetti e sicuri in cui ha trascorso diversi pomeriggi e serate, come la zona della villa comunale» ha osservato il papà del piccolo Mauro, rivolgendo un messaggio al sindaco Angelantonio Angarano: «Una soluzione sarebbe la sostituzione di quella giostra con una più consona al posto, perché basterebbe fare un salto una sera qualsiasi per rendersi conto, com’era prevedibile, che la maggior parte dei bambini che frequentano l’area non raggiunge i 7 anni di età».