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Trani, moto d’acqua, sci nautico e immersioni danno la priorità a sicurezza e tutela dell’ambiente

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, il Comune batte cassa: ora sono più costosi i posti barca

La nuova ordinanza di disciplina del diporto nautico in vista dell'estate. Sanzioni salate. Interessati i comuni di Barletta, Bisceglie, Trani e Margherita di Savoia

Martedì 20 Maggio 2025, 14:26

TRANI - Corridoi di lancio, divieti e sicurezza. È quanto troviamo, con tanto altro, al centro della nuova ordinanza di disciplina del diporto nautico nel circondario marittimo di Barletta, che comprende i comuni costieri di Bisceglie, Trani, Barletta e Margherita di Savoia. L’obiettivo è chiaro: garantire sicurezza, rispetto dell’ambiente e una gestione ordinata delle diverse attività nautiche, dal noleggio alle immersioni subacquee, passando per l’utilizzo di moto d’acqua e le nuove tendenze come e-bike e e-foil.

Tutela bagnanti Il documento introduce disposizioni specifiche per ogni tipo di attività. Un punto chiave riguarda i corridoi di lancio, la cui installazione dovrà seguire precise specifiche tecniche in termini di ampiezza, delimitazione con gavitelli e segnaletica chiara, diventando le uniche aree consentite per la partenza e l’approdo delle unità nautiche.

Per quanto concerne la locazione e il noleggio di natanti, il regolamento ne consente l’esercizio previa registrazione obbligatoria delle attività, vietando espressamente sublocazione e subnoleggio e imponendo il rispetto di distanze minime dalla costa.

Moto d’acqua e sci nautico L’utilizzo delle moto d’acqua, uno dei maggiori pomi della discordia nella non facile convivenza fra bagnanti e diportisti, è strettamente regolamentato con divieti specifici che spaziano dalle gare al traino non autorizzato, fino alla navigazione in zone interdette. È inoltre sancito l’obbligo di dotazioni di sicurezza adeguate.

Anche le scuole nautiche sono soggette a precise norme, dovendo ottenere specifiche autorizzazioni e garantire la sicurezza sia dei mezzi impiegati, sia degli allievi. Gli appassionati di tavole a vela e kitesurf potranno continuare a praticare il loro sport, ma nel rispetto di limiti di età, con l’obbligo di indossare il giubbotto di salvataggio e mantenendo adeguate distanze di sicurezza. Norme stringenti anche per sci nautico e paracadutismo ascensionale, con prescrizioni dettagliate sulle dotazioni di sicurezza, distanze da rispettare e necessità di condizioni meteo favorevoli. Il traino di galleggianti gonfiabili è consentito entro limiti di età e con dotazioni obbligatorie, ma è vietato l’utilizzo di moto d’acqua per tale attività.

Le nuove frontiere del diporto, come «jetlev flyer» e «flyboard», vedono il loro utilizzo subordinato al possesso della patente nautica, all’osservanza di limiti di altezza e alla pratica in aree specificamente dedicate. Anche «seabob» e «sea scooter» sono regolamentati, con limiti di velocità e profondità, obbligo di segnalazione visibile e restrizioni sul numero di dispositivi utilizzabili contemporaneamente.

Snorkeling e immersioni Le «e-bike» e «e-foil» sono ammesse con l’obbligo di assicurazione ed il rispetto di limiti di età e distanze dalla costa. Infine, lo snorkeling trainato è regolamentato da precise disposizioni sulle dotazioni di sicurezza, distanze da mantenere e divieto di utilizzo di moto d’acqua. Per quanto riguarda le immersioni subacquee con unità da diporto come appoggio, è previsto l’obbligo di comunicazione preventiva alla Capitaneria di porto e la dotazione di specifiche attrezzature di sicurezza.

Il regolamento introduce anche divieti generali di navigazione all’interno di porti, imboccature, zone di ancoraggio e aree espressamente riservate alla balneazione. Sono inoltre vietate gare non autorizzate, traino non regolamentato ed utilizzo di mezzi in condizioni meteo avverse. La violazione delle norme contenute nel regolamento comporterà l’applicazione delle sanzioni previste dal Codice della navigazione e da quello penale, nonché da altre normative vigenti in materia.

In caso di emergenza, o pericolo per la vita umana in mare, il regolamento ricorda l’importanza di contattare il Numero unico europeo per le emergenze (112) o il Numero blu gratuito 1530.

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