BARLETTA - Una domenica di mobilitazione contro il sessismo, la misoginia e la violenza sulle donne. Non si è ancora placata l’indignazione degli studenti e dell’intera comunità dopo l’episodio delle scritte sessiste inneggianti a Filippo Turetta, apparse nei bagni del liceo classico «Casardi» di Barletta all’inizio di questa settimana. Dopo il sit-in di martedì scorso, nel corso del quale centinaia di ragazze e ragazzi gridarono il proprio disappunto ed espressero la propria condanna verso il responsabile di un gesto definito «abominevole», oggi pomeriggio ci sarà una nuova occasione per dire «no» al sessismo e a chi inneggia all’autore del femminicidio di Giulia Cecchettin.
La mobilitazione odierna si svilupperà in tre momenti. Alle 17.15 gli studenti si ritroveranno in piazza Aldo Moro per dar via ad un corteo che si snoderà per le vie del centro fino ad arrivare proprio all’ingresso del liceo classico di via Ferdinando D’Aragona. Qui, alle 18.15, sarà la volta di un flash-mob. L’iniziativa è stata promossa dagli studenti del «Casardi» con il supporto dell’associazione «Opposizione studentesca d’alternativa».
«Sappiamo bene - si legge in una nota diffusa dall’Osa - che il problema della violenza di genere è profondamente radicato nella nostra società a partire dal modo in cui è strutturata. Proprio per questo diventa ancor più urgente mobilitarci per rendere possibile la costruzione di un nuovo modello che non sia basato sul dominio e sulla violenza».
Corteo, flash mob e non solo. Questi due momenti di mobilitazione confluiranno nell’iniziativa promossa dal Forum delle associazioni familiari della Bat. Alle ore 19 presso la Sala della Comunità S. Antonio (in via S. Antonio) ci sarà un incontro/dibattito sul tema: l’amore non uccide. Lo psicologo Leonardo Trione e l’assistente sociale Anna Dell’Olio dialogheranno con i ragazzi, supportati dalla moderazione del responsabile provinciale del Forum delle associazioni familiari della Bat, Antonio Gorgoglione.
«Questa iniziativa - ha affermato Gorgoglione - nasce dalla volontà di condannare quanto avvenuto al liceo “Casardi“, ma anche dalla necessità di occuparsi del disagio che vi è dietro questi gesti compiuti da giovani e giovanissimi. Il disagio giovanile è molto diffuso nella nostra città, bisogna confrontarsi e dar voce a questi ragazzi».
Le iniziative troveranno quindi compimento nella volontà di raccordare tutte le componenti. «Associazioni come la nostra - ha chiosato Gorgoglione - fungono da cerniera. Il nostro compito è comprendere cosa ci sia alla base di questi gesti per provare ad andare oltre, anche grazie alle idee dei ragazzi. I professionisti che ci accompagneranno nel dibattito ci forniranno gli spunti per elaborare il confronto».