BARI - I politici che chiedono favori ai dirigenti pubblici in materia di appalti potrebbero essere il fulcro del nuovo filone aperto nell’inchiesta sulle mazzette alla Asl di Bari dopo la notifica degli avvisi di proroga. Un fascicolo partito a strascico dalle intercettazioni sullo scandalo della Protezione civile, approdando così ai dirigenti tecnici della più importante azienda sanitaria pugliese e passato ora - sempre per il tramite di imprenditori pronti a pagare - ai dirigenti dei Comuni. Lo strascico potrebbe non essere terminato.
La proroga delle indagini ha riguardato, oltre che gli imprenditori Donato Mottola e Francesco Girardi e gli ingegneri Asl Nicola Sansolini e Nicola Iacobellis, anche il sindaco e il dirigente comunale dei lavori pubblici di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo (centrodestra) e Antonino Del Vecchio, il dirigente della Viabilità della Provincia Bat, Lorenzo Fruscio, e un ex dirigente del Comune di Bitritto ora al Comune di Bari. Le accuse ipotizzate a vario titolo, tutte da riscontrare, sono di turbativa d’asta, corruzione aggravata e falso.
Nel mirino ci sono altri appalti che Mottola ha ottenuto per la fornitura di moduli prefabbricati ai Comuni di Gioia del Colle e a Bitetto, in ipotesi propiziata dal pagamento di tangenti. Ma attraverso le intercettazioni disposte sui cellulari degli indagati la rete si è allargata ancora: perché ascoltando le telefonate di Lorenzo Fruscio è spuntato il vicepresidente della provincia Bat, Lorenzo Marchio Rossi, che è anche segretario provinciale della Bat...