BARLETTA - Un successo di quelli che tracciano la rotta per un futuro che scorrerà lungo il sentiero della legalità e della cultura illuminato dalla stella polare e lucente della storia di Peppino Impastato, della scuola e del teatro.
Tutto questo è stato raggiunto dagli alunni della classe III D dell’istituto comprensivo «Modugno-Moro» di Barletta che hanno vinto ben cinque premi nell’ambito della decima edizione del «Premio Nazionale Castel di Sangro» con il loro progetto «I nostri cento passi»
Una kermesse alla quale hanno partecipato con dei lavori di altissima qualità 50 scuole provenienti dall’intero territorio nazionale. I progetto «I nostri cento passi» è stato letteralmente interiorizzato dalle alunne e dagli alunni guidati dalla professoressa Giovanna Fiorentino che insieme alla dirigente scolastico Lucia Riefolo ha imbastito un percorso formativo di ricerca, scrittura creativa, musica e teatro. Il lavoro è culminato in uno spettacolo teatrale in cui i ragazzi in scena hanno ripercorso la storia di Peppino Impastato, di Felicia, madre straordinaria che non si è mai arresa neanche quando tutti la invitavano alla rassegnazione, di tutti i suoi amici e di quanti hanno creduto in lui.
Proprio in occasione della presentazione a Castel di Sangro la giuria tecnica non ha potuto che decretare un successo generale per i baby attori del comprensivo Modugno-Moro premiando all’unanimità lo spettacolo «I nostri cento passi», con il «Premio miglior performance creativa», «Premio regia», «Premio della critica», «Premio miglior spettacolo Scuola Secondaria di I grado», nonché il «Premio Assoluto». Grande è stato l’entusiasmo del dirigente Riefolo, dei docenti e di tutti gli alunni ed i genitori che hanno partecipato alla premiazione valorizzando l’esperienza teatrale del Comprensivo Modugno-Moro, in quanto attività formativa capace di intrecciare diverse discipline e sviluppare le capacità espressive degli allievi.
Durante la sua breve vita, Peppino ci ha insegnato che le parole possono muovere il mondo, se ci crediamo davvero, ma è necessario restare uniti per combattere le ingiustizie. Certo le nostre azioni non possono stravolgere tutto da un giorno all’altro, ma, lentamente, è possibile corrodere e sgretolare un atavico sistema di illegalità, magari cominciando proprio a cento passi da casa propria. Solo così si potrà cambiare la storia.» hanno scritto i piccoli attori in un comunicato.
Il 9 Maggio 1978, Peppino Impastato muore per mano della mafia, sulla linea ferroviaria Trapani-Palermo, presso Cinisi, il suo paese natale una terribile circostanza verso la quale Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato, ha combattuto con tutto il cuore ed impegno riuscendo a far incriminare i responsabili della morte del figlio.