Sabato 06 Settembre 2025 | 18:53

Paura nella Guardia medica di Trinitapoli, medico aggredito da un paziente

 
Gaetano Samele

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Gaetano Samele

Paura nella Guardia medica di Trinitapoli, medico aggredito da un paziente

È accaduto al Poliambulatorio al termine di una visita. Sfondata la porta d'ingresso. «Nessuna tutela e sicurezza per gli operatori dei presidi di continuità assistenziale»

Venerdì 08 Settembre 2023, 12:51

TRINITAPOLI - Il dottor Francesco Di Cataldo di Barletta, in servizio di Guardia medica notturna al Poliambulatorio di Trinitapoli, è stato aggredito da un paziente con pregressa diagnosi psichiatrica al termine di una visita. Un'aggressione sventata grazie al padre del paziente, che si è interposto tra i due, e ha trascinato il figlio fuori della stanza della visita, consentendo al medico, a cui durante l'aggressione sono saltati gli occhiali, di chiudersi a chiave dall’interno e chiedere l’intervento di Carabinieri e 118, arrivati tempestivamente, proprio mentre il paziente sfondava la porta.

Il medico ha presentato denuncia ai Carabinieri e informato il direttore del Distretto sanitario, Francesco Galante, denunciando che «non è garantita alcuna forma di tutela e di sicurezza degli operatori dei presidi di continuità assistenziale, come le guardie mediche, soprattutto durante le ore notturne, nel comprensorio ofantino: Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia».

Non è il primo episodio che accade di notte presso le guardie mediche. Qualche mese fa, lo stesso Di Cataldo subì un tentativo di furto della propria auto durante le ore di servizio. Qualche anno fa, un medico di San Ferdinando di Puglia, Nicola Vania, mentre prestava servizio di guardia medica, presso la postazione pubblica della sua città, fu derubato del portafoglio, contenente documenti e banconote per 250 euro, e del telefono cellulare. Il tentativo di aggressione al dott. Di Cataldo è l’ultimo di serie di episodi, per fortuna senza conseguenze gravi, che sottolinea la grave condizione in cui sono costretti a lavorare gli operatori sanitari, soprattutto i medici donna, non dimentichiamolo, esposti a gravi pericoli.

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