BARLETTA - Appartenevano a Michele Cilli gli occhiali ritrovati nelle campagne di Barletta pochi giorni dopo la sua scomparsa. E’ questa la conclusione alla quale è arrivato il dottor Emanuele Doronzo, perito nominato dal gup del Tribunale di Trani innanzi al quale si sta celebrando il processo con rito abbreviato a carico dei 34enni Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borracino, accusati di omicidio volontario (soltanto il primo) e occultamento di cadavere. Ieri il giudice ha voluto fugare l’ultimo dubbio in merito all’appartenenza degli occhiali, ritrovati in contrada Vicinale Cavaliere, luogo in cui uno degli imputati si sarebbe fermato per due volte nella notte della scomparsa di Cilli: l’oculista ha risposto di sì, lenti e montatura sono proprio uguali a quelli del 24enne scomparso. In realtà gli esami accertarono anche la presenza del Dna della vittima sugli occhiali, ma poiché l’accertamento fu effettuato dopo la conclusione delle indagini preliminari venne dichiarato inutilizzabile.
Si tornerà in aula il prossimo 22 febbraio, con la discussione del pubblico ministero. Di Cilli si sono perse le tracce la notte fra il 15 e il 16 gennaio 2021. Il ragazzo aveva trascorso la serata con alcuni amici in un bar per poi allontanarsi a bordo di un’auto guidata da Sarcina. Gli inquirenti ne hanno ricostruito dettagliatamente il tragitto attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate lungo le strade. Sarcina era tornato poco dopo in quel bar senza Cilli. Poi la polizia di Barletta e gli agenti della squadra mobile hanno seguito gli spostamenti delle auto coinvolte, ricostruiti attraverso i loro segnali gps e le celle telefoniche agganciate dai telefoni che, nei giorni successivi, avrebbero portato la polizia a trovare quelli che vengono ritenuti essere gli abiti di Borraccino, abbandonati sulle sponde dell’Ofanto, portati lì da un’altra persona e con una terza autovettura, e gli occhiali di Cilli, nei pressi di contrada Montaltino.
Fra i due, secondo la ricostruzione dell’accusa, vi sarebbero stati «pregressi dissapori». Sarcina e Borraccino furono arrestati il 22 marzo scorso. Pare che il presunto killer tre anni prima avesse minacciato Cilli di morte. In occasione degli interrogatori di garanzia, Sarcina si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Borracino si è proclamato innocente. I familiari di Michele Cilli si sono costituiti parte civile con l’avvocato Michele Cocchiarole. I due imputati, invece, sono difesi dagli avvocati Francesco Di Marzio, Renato Borzone e Nicola Mastrapasqua.