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Trani in aiuto agli sfollati di Ischia

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani in aiuto agli sfollati di Ischia

Anche la tranese Angela Ventura e suo marito Dario tra gli albergatori «solidali»

Sabato 10 Dicembre 2022, 12:53

TRANI - Dal gemellaggio mancato con l’isola in cui quasi tutti si chiamano «Trani», alla solidarietà di cittadini di Trani che vivono e lavorano ad Ischia. Proprio lì oggi, sabato 10 dicembre, si terranno le esequie delle ultime vittime della frana di Casamicciola dello scorso 26 novembre, il cui bilancio finale è di 12 persone che hanno perso la vita.

L’isola è tuttora avvolta nel lutto e nel dolore, ma è anche chiamata a guardare avanti facendo leva soprattutto sulle proprie forze e sulla solidarietà della sua gente. In particolare, fra le tante azioni generosa in favore delle tante persone colpite dalla frana, si sta distinguendo quella di Federalberghi, grazie alla quale 12 strutture ricettive di Ischia stanno ospitando oltre 1000 persone fra sfollati e soccorritori.

Fra queste, ve ne è una a conduzione in parte tranese, poiché a gestirla sono Dario Della Vecchia e sua moglie, Angela Ventura, che è di Trani e ne è stata anche un personaggio pubblico in quanto consigliere di amministrazione di Amet durante il primo mandato del sindaco Amedeo Bottaro.

Loro, il giorno della frana, erano a Londra. Abitano ad Ischia porto e la loro abitazione non è stata interessata dal disastro, ma sono precipitosamente rientrati sull’isola e si sono subito messi a disposizione della Protezione civile per mettere il loro albergo, così come gli altri, nella condizione di ospitare quanta più gente possibile.

L’impegno di Dario, Angela e di tutti gli albergatori di Ischia è stato doppio poiché non c’è stata soltanto l’urgenza immediata di dare un posto dove vivere alle famiglie colpite dalla frana ma anche, da lì a pochi giorni, a quelle evacuate da altre abitazioni poiché giudicate a rischio per l’evolversi delle pessime condizioni meteorologiche e di una situazione idrogeologica considerata molto pericolosa.

Grazie alla solidarietà concreta di Federalbeghi, ad Ischia non è stato necessario aprire ospedali da campo, né tensostrutture per riposare la notte: sono bastati gli hotel. «Stiamo facendo quello che tutti avrebbero fatto al nostro posto - si limitano a dichiarare Dario ed Angela - e lo stanno comprendendo anche i turisti che stanno arrivando».

I visitatori arrivano a seguito di prenotazioni chiuse molti mesi prima della frana. Qualcuno ha disdetto, altri hanno scelto di raggiungere Ischia lo stesso. Perché anche il turismo è solidale e la promiscuità negli alberghi di turisti e sfollati è uno dei segnali più belli che l’isola oggi possa dare.

Dario ed Angela, però continuano a minimizzare il ruolo loro e degli altri colleghi: «La cosa più bella è avere visto tanta gente, soprattutto giovani, darsi da fare per spalare strade e piazze dal fango. C’è chi ha persino chiuso il proprio ristorante per unirsi alla protezione civile».

Purtroppo questa frana non è stata il primo evento tragico per l’Isola, ma paradossalmente ha avuto il merito di affratellarne ancora di più gli abitanti e rafforzare quel senso di comunità che si percepisce giorno dopo giorno. Anche perché le dodici persone morte a causa della frana erano tutte molto conosciute nell’isola.E non sarebbe per nulla pleonastico se il Comune di Trani esprima in favore dell’isola di Ischia una vicinanza che vada oltre il pur rispettoso minuto di raccoglimento del consiglio comunale dello scorso 30 novembre.

Eppure le due comunità sono pressoché gemellate, sebbene l’affratellamento formale non si sia mai completato. Ad avviare quel procedimento fu la mamma dell’ex consigliere comunale Tiziana Tolomeo, la scrittrice Francesca Sparno, presentando un libro ad Ischia nel 2003 ed osservando una realtà che la sorprese molto e sulla quale svolse i necessari approfondimenti. Infatti, la scrittrice aveva notato la presenza assidua di cognomi “Trani” su insegne, portoni, palazzi e non si trattava di una semplice casualità: da accurate ricerche sarebbe emerso che, su 1036 famiglie italiane denominate “Trani”, sempre nel 2003, ben 300 si trovavano proprio ad Ischia.

All’origine di questa particolarità vi è il trasferimento, avvenuto intorno al 1600, dei discendenti di antenati tranesi nel golfo di Napoli, dovuto essenzialmente a motivi di lavoro, per la pesca, il commercio o la coltivazione della vite. Questa colonia di tranesi, piuttosto nutrita, esportò a Ischia non solo prodotti, ma anche il nome della città da cui provenivano, dando vita così ad una dinastia di “Trani” tuttora presente sull’isola.

Da qui nacque l’idea del gemellaggio, sotto l’egida del sindaco dell’epoca, Pinuccio Tarantini, e dell’assessore alla cultura di quella giunta, Nicola Quinto. Dall’altra parte, neanche a farlo apposta, l’assessore Gianluca Trani, che poi si sarebbe candidato a sindaco in quella città. Nel 2004, dopo le delibere approvate dai rispettivi consigli comunali, si sarebbe dovuto procedere all’ultimo atto formale di intesa fra le due città. Ma questo, per motivi mai chiariti, non si realizzò e, pertanto, il progetto si fermò sul più bello.

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