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Margherita di Savoia, ecco il progetto per studiare i tumori con le saline

 
Gennaro Missiato-Lupo

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Gennaro Missiato-Lupo

Margherita di Savoia, curare i tumori con le saline

Le Saline di Margherita di Savoia

L'idea per l’Ecosistema Salpi, in partnership con l’Istituto tumori di Bari, riceve un finanziamento di 19 milioni di euro

Martedì 05 Luglio 2022, 13:32

13:33

Il progetto per l’Ecosistema Salpi, in partnership con l’Istituto tumori «Giovanni Paolo II» di Bari, riceve un finanziamento di circa 19 milioni di euro per il bando del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativo a «Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati». Il direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale Paolo Esposito ha, infatti, pubblicato l’elenco dei soggetti ammessi a finanziamento per il suddetto bando, fra i quali figura il progetto, per un importo di 18 milioni e 950.575 euro, presentato dall’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, dal Comune di Margherita di Savoia, da Atisale e dalla Asl BAT, con il sostegno delle Università di Bari e Foggia e di altri partner privati.

L’idea del sale

Il progetto pone al centro la Salina di Margherita di Savoia, destinata ad ospitare la realizzazione di un centro polifunzionale che da un lato rappresenterà un polo scientifico d’eccellenza per la ricerca e la formazione in ambito sanitario e dall’altro potrà fungere da incubatore d’impresa per quelle realtà che vedono nella ricerca e nell’innovazione il loro campo d’azione. Da un punto di vista strettamente scientifico, la Salina diventerà, con il progetto denominato «Ecosistema SALPI – Salute Ambiente Lavoro per l’Innovazione» un centro di ricerca avanzata per studiare gli effetti del sale sulla salute sia ad uso terapeutico che come strumento di prevenzione. L’idea, nata alcuni mesi or sono durante una conversazione tra il direttore dell’Istituto Tumori «Giovanni Paolo II» Alessandro Delle Donne ed il sindaco di Margherita di Savoia Bernardo Lodispoto, è apparsa subito entusiasmante per cui è stata immediatamente individuata la Salina di Margherita di Savoia quale area ideale per un progetto così ambizioso. L’obiettivo è rifunzionalizzare l’area esaltandone l’identità, la cultura e la bellezza paesaggistica e integrando tutto questo con le ricerche a carattere scientifico che saranno sviluppate all’interno del territorio delle Saline. Il bando è finanziato dal Fondo complementare al PNRR con risorse destinate alla riqualificazione di aree industriali ormai dismesse che potranno trasformarsi in luoghi di ricerca e sperimentazione dove imprese, università ed enti locali sono in un rapporto sinergico per creare nuove opportunità di crescita del territorio sia in termini di servizi innovativi che di occupazione.
L’ente capofila è l’Istituto Tumori «Giovanni Paolo II» di Bari, che attorno a sé ha voluto il Comune di Margherita di Savoia, la Atisale Spa, l’Agenzia Regionale del Demanio, la Asl BAT, gli Atenei di Bari (attraverso i Dipartimenti di Medicina Veterinaria e di Biologia) e di Foggia ed altre aziende private quali Social Eco Tech, Smartgrubs (operanti nel settore della bioconversione), Plasmapps (fornitore di soluzioni basate sulla tecnologia del plasma freddo), Primiter (fornitore di prodotti e servizi ad alto valore tecnologico) e Mito (consulenza e servizi informatici).

Le reazioni

«Un grande risultato per un grande progetto che premia in primo luogo le buone prassi di collaborazione fra enti diversi e, in secondo luogo, la specificità del nostro territorio – commenta al riguardo il direttore generale dell’Istituto tumori di Bari Alessandro Delle Donne -. Questo importante finanziamento, fra i più rilevanti di quelli assegnati dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, ci permetterà di potenziare e migliorare l’attività di ricerca del nostro Istituto e, in particolare, della nostra biobanca, dei laboratori di pneumologia e medicina metabolica che, anche grazie a questo finanziamento, potranno presto prendere il via. Si indagherà non solo la relazione negativa fra sale e tumore, ovvero l’uso del sale nella dieta come fattore di rischio, aspetto già ampiamente conosciuto e studiato, ma anche e soprattutto la relazione positiva fra sale e tumore, ovvero se il sale può ed in che modo essere usato per prevenire o addirittura curare il tumore – conclude Delle Donne -. Tutto ciò significa più risorse per i ricercatori, più strumenti per i laboratori, quindi maggiore attrattività del nostro Istituto e, in definitiva, più chance di cura per i nostri pazienti oncologici».

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Bernardo Lodispoto per l’ammissione al finanziamento: «Siamo lieti di annunciare alla cittadinanza e a tutto il territorio della BAT che il progetto denominato “Ecosistema Salpi” è stato ammesso a finanziamento per un importo vicino ai 19 milioni di euro: si tratta di un risultato storico per la nostra comunità, che andrà a determinare un nuovo sviluppo del territorio non solo in termini di innovazione e sperimentazione ma, soprattutto, per l’occupazione producendo anche una ricaduta positiva attraverso l’indotto – ha dichiarato -. Margherita di Savoia è l’unico comune nella Bat ad aver partecipato alla manifestazione di interesse per la candidatura di progetti volti a creare ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno coinvolgendo università, centri di ricerca e di formazione ed il nostro è tra i progetti più qualificati. La partecipazione all’idea progettuale “Ecosistema Salpi” è stata fortemente voluta dalla nostra amministrazione comunale: essa rientra in un più vasto programma teso al recupero delle aree dismesse dalla Salina che già ci vede impegnati col progetto di riqualificazione del Capannone Nervi».

«La prospettiva è quella di fare della nostra città un attrattore culturale multifunzionale ed un centro di conoscenze e competenze tecnologiche ed imprenditoriali in materia di ricerca ed innovazione: un acceleratore sociale ed economico per l’intero territorio, capace di produrre nuove e più qualificate opportunità di lavoro, in cui far convergere ricerca, salute, innovazione e ambiente» ha proseguito il primo cittadino. «La progettazione presentata è stata redatta dall’Ufficio Tecnico Comunale nella persona del responsabile Paolo Camporeale e del suo staff di supporto tecnico-amministrativo formato da Michele De Rosa, Michele Rendine e Porzia Pietrantonio e con il supporto del responsabile tecnico dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” Giancarlo Salomone. Mi corre l’obbligo di ringraziare per la preziosa collaborazione istituzionale la sen. Licia Ronzulli ed il sen. Dario Damiani – ha concluso Lodispoto -. Aver ottenuto un finanziamento di quasi 19 milioni di euro conferma l’assoluta validità di questo progetto: anche questi sono fatti e non parole».

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