TRANI - Il dragaggio del porto di Trani slitta nella misura in cui è andata deserta la gara per l’affidamento e analisi di campioni dei fondali marini dell’area portuale cittadina. Lo ha determinato il dirigente dell’Area lavori pubblici, Luigi Puzziferri, prendendo atto che alla scadenza della richiesta di offerta sulla piattaforma del Mercato elettronico delle pubbliche amministrazioni non è pervenuta alcuna proposta.
Alla procedura erano invitati cinque operatori economici presenti sull’iniziativa denominata «Servizi di valutazione della conformità» ed iscritti nelle province di Bari e Bat: nessuno, però, ha presentato alcuna offerta e così la figura apicale dell’Ufficio tecnico ha dichiarato il bando deserto e adesso si procederà all’aggiudicazione della gara, estendendola a tutti gli operatori della regione iscritti alla stessa voce dei servizi di valutazione della conformità.
L’importo a base d’asta è di 85.000 euro, Iva compresa, calcolato sulla base degli elaborati redatti dalla società Maggio architettura ingegneria, composti da redazione, computo metrico estimativo, elenco prezzi e quadro economico, batimetria attuale, griglia di campionamento per la determinazione dello spessore e caratterizzazione dei sedimenti.
L’amministrazione comunale, con delibera di giunta dell’ormai lontano 12 maggio 2017, aveva dato indirizzo al dirigente del demanio di attivare ogni provvedimento necessario per partecipare ad un avviso pubblico della Regione Puglia, nell’ambito del Programma operativo Puglia 2014-2020 per interventi per la competitività del sistema portuale ed interportuale, comprendenti anche il dragaggio del bacino portuale di Trani.
Obiettivo, «consentire alle flotte pescherecce di effettuare in sicurezza la navigazione Interna e le manovre di accosto in banchina nel porto – si legge nel nuovo provvedimento -, ma anche evitare, sempre per ragioni di sicurezza per persone mezzi nautici, l’allontanamento forzato verso altri porti di tutte le imbarcazioni di dimensioni maggiori per le quali l’attuale tirante d’acqua risulta oramai inadeguato».
Per accedere al finanziamento di quasi 13 milioni di euro, di cui 3 milioni per il solo dragaggio del porto, era stato disposto un incarico per servizi tecnici specialistici alla società Maggio per la redazione di uno studio di fattibilità tecnico economico affinché predisponesse sia le attività complementari propedeutiche alla redazione dello studio stesso, sia i relativi atti finalizzati alla candidatura al finanziamento.
Proprio in prospettiva di quest’ultimo «è pertanto necessario - sottolineava il dirigente - effettuare una campagna di misurazioni e prelievi per avere contezza della natura e quantità dei sedimenti da dragare». Da qui l’urgenza di provvedere al campionamento dei sedimenti presenti sul fondale del porto di Trani «attraverso l’esecuzione di carotaggi per spessori variabili per indagini fino a 3 metri – prevede il programma delle attività -, sondaggi con l’ausilio di imbarcazione coadiuvata da sommozzatori, bonifica di eventuali ordigni bellici, analisi e caratterizzazione dei sedimenti».
Proprio quest’ultima voce è quella che maggiormente incide sul costo dell’appalto da aggiudicare, essendo pari a poco meno di 43.000 euro. Il rilevamento di ordigni bellici viene calcolato in 13.000 euro, l’esecuzione di carotaggi 10.500 euro, le misurazioni con asta metrica 825 euro.