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Regionali 2020, Boccia a Barletta: «Salvini col paracadute? Lascerei stare»

 
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Regionali 2020, Boccia a Barletta: «Salvini col paracadute? Lascerei stare»

Così il ministro per gli affari regionali, dove è intervenuto a un incontro elettorale presso il liceo scientifico «Cafiero», ha commentato il gesto di Salvini in Toscana

Martedì 08 Settembre 2020, 20:41

20:50

BARLETTA - «Potrei rispondere da ex paracadutista, nel senso che ho fatto, a differenza di Salvini, i lanci da militare ed è una cosa seria che lascerei fare ai professionisti; se poi lo fa per ragioni sportive, gli consiglio di allenarsi perché farlo per fare uno show è sempre pericoloso, se lo fa per ragioni sportive gli consiglio di farlo con degli sportivi che possano aiutarlo». Così ha commentato il ministro Francesco Boccia a Barletta, a margine di un incontro elettorale, a proposito dell’intenzione del leader della Lega di lanciarsi col paracadute sulla Toscana per la campagna elettorale. «La politica per noi però non è uno show - ha detto Boccia - è arrivato qui l'altro giorno dicendo che ci avrebbe cacciato tutti ma gli voglio dire attraverso voi che i pugliesi non si fanno cacciare da casa loro, i pugliesi restano qui e continuano a costruire una Puglia migliore». «A Salvini - conclude Boccia - chiedo di dare una mano al paese, per una volta di non tifare contro, di confrontarsi con noi, gli chiedo di aprire un confronto, un dibattito serio in Parlamento subito dopo le regionali, anche sul Mes». 

SUL REFERENDUM - «Il sì del Partito Democratico è il sì di un nuovo inizio, siamo persone serie, abbiamo assunto un impegno, lo portiamo avanti, il referendum è un referendum che apre una nuova stagione riformista». Lo ha detto a Barletta il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia rispondendo a margine di un incontro sulla riapertura delle scuole, in merito alla decisione del PD di schierarsi per il 'Sì» per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari.
«A differenza del passato - ha spiegato Boccia - voglia riforme condivise e siccome voteranno sì anche partiti che in questo momento sono all’opposizione, la nostra proposta è di avere coraggio e di fare poi passi successivi, ci piacerebbe non solo intervenire sui regolamenti parlamentari ma fare altre riforme costituzionali condivise». «Per noi questo è il primo passo, non è il punto di arrivo e il 21 settembre sera - ha concluso - ci sarà da prendere atto che inizia una nuova fase e ci piacerebbe sulle riforme costituzionali confrontarci farle insieme».

SCUOLA - «La scuola è la casa di tutte le famiglie italiane e noi sappiamo quanto abbiamo sofferto, tutti insieme, quando abbiamo dovuto chiuderle e ora riapriamo in sicurezza». Lo ha detto il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia a Barletta, dove è intervenuto a un incontro elettorale presso il liceo scientifico «Cafiero».
«Questo non significa che siamo fuori da qualsiasi rischio - ha detto - e le famiglie devono saperlo». «Quello che garantiamo è che se da febbraio a maggio e giugno siamo diventati da essere percepiti come uno dei paesi untori del mondo - ha spiegato ancora Boccia - a essere il paese più sicuro al mondo, è perché le reti sanitarie, i nostri operatori hanno fatto un lavoro eccezionale, poi ci potrà essere un positivo, dobbiamo metterlo in conto e noi dobbiamo intervenire con il rigore e la prudenza con cui abbiamo lavorato in questi mesi».
«Chiedo alle opposizioni senso di responsabilità - ha aggiunto - interverremo ogni volta che ci sarà bisogno, appena ci sarà un contagiato si interverrà con tamponi per tutti e poi i negativi e coloro che saranno in sicurezza torneranno a scuola e gli altri saranno curati da una grandiosa rete sanitaria italiana». «Dobbiamo lavorare e garantire sicurezza - ha concluso - non abbiamo tempo per fare polemiche, ovviamente vogliamo rafforzare tutto questo ed è il nostro impegno». 

MES - «Mi dicono che Crimi si sia stancato di parlare di Mes, mi auguro possa recuperare presto una grande quantità di energie positive perché, se non ci irritiamo noi per le alleanze mancate in alcune regioni che rischiano di far vincere la destra, allora significa che l'irritazione non è giustificabile su nulla. Adesso pensiamo a vincere le elezioni e ci diano una mano a fermare Salvini e Meloni sui territori poi torneremo a parlare di Mes». 
«Mi auguro possano avere la maturità politica di confrontarsi senza tabù ideologoci, discutiamone laicamente in parlamento e lì decideremo come intervenire, come propone il Partito Democratico - ha segato - sul rafforzamento ulteriore della sanità italiana perché una cosa è certa, noi la sanità vogliamo rafforzarla». "In quel caso, speriamo non la pensino come la Lega di Salvini e comunque - ha concluso - se non ci siamo stancati noi dopo le alleanze mancate meglio non stancarsi mai».

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