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Crisi idrica, studenti in piazza a Potenza: «Abbiamo diritto alla doccia»

 
Redazione online

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Acqua

Cori e striscioni contro Bardi, che per mercoledì ha convocato i sindaci dei 29 comuni coinvolti dalle drastiche riduzioni quotidiane

Sabato 16 Novembre 2024, 11:04

12:40

POTENZA - Per protestare contro i disagi creati dall’emergenza idrica dello schema Basento-Camastra, stamani, a Potenza, cittadini e studenti sono scesi in piazza nel centro storico del capoluogo lucano, per radunarsi poi nei pressi della sede del Municipio.

Da alcune settimane, per 29 comuni lucani, tra cui il capoluogo Potenza, serviti dallo schema Basento-Camastra, per un totale di circa 140mila persone, sono state disposte drastiche riduzioni dell’erogazione idrica: dallo scorso 17 ottobre, in particolare, tutti i giorni lo stop comincia alle ore 18.30 e finisce alle 6.30, con l’eccezione del sabato quando è previsto dalle 23 alle 6.30. 

In piazza anche per difendere il 'diritto alla doccia': è il contenuto di uno dei tanti striscioni che gli studenti e i cittadini hanno portato nel centro storico di Potenza, dove è in corso una manifestazione di protesta contro la crisi idrica a cui partecipano diverse centinaia di persone. In particolare, gli studenti potentini hanno rinviato di 24 ore la manifestazione sulla scuola che nelle altre città italiane si è tenuta ieri.

Nei 29 Comuni lucani, tra il capoluogo di regione, interessati dalle drastiche riduzioni quotidiane dell’erogazione idrica sta crescendo la tensione: stamani gli studenti hanno inneggiato cori e slogan anche contro il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi (Forza Italia). Studenti, cittadini e rappresentanti di Cgil, Uil e Usb - una delegazione sarà ricevuta dal prefetto di Potenza. Michele Campanaro, e dal sindaco, Vincenzo Telesca (centrosinistra) - stanno esprimendo perplessità sulla scelta di far convogliare l’acqua del fiume Basento ("che ci fa paura perché sarebbe inquinata") nella diga del Camastra, sempre più vuota, al centro della crisi idrica lucana e sulle analisi da svolgere sulla potabilità.

I tre punti principali della manifestazione - hanno spiegato gli organizzatori del Comitato Acqua pubblica - sono: acqua pulita, trasparenza nella gestione e rispetto dei 140 mila cittadini interessati dalle restrizioni quotidiane dell’erogazione idrica.

Il presidente della Regione, Vito Bardi, che per impegni pregressi non ha potuto partecipare all’incontro convocato ieri dai sindaci dei comuni coinvolti nella crisi idrica, comunica la propria disponibilità ad incontrarli mercoledì 20 novembre 2024, alle 12, nella Sala Verrastro. Così potrà aggiornarli sulle iniziative poste in essere per fronteggiare l’emergenza e condividere ulteriormente tutti i dati disponibili. La riunione farà seguito ad una nuova seduta dell’unità di crisi, al cui interno è presente l’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), che sta monitorando costantemente l’evoluzione della vicenda.

L'OPPOSIZIONE: BARDI SI SOTTRAE AL CONFRONTO

«In una situazione come questa il presidente-commissario Vito Bardi (Forza Italia) preferisce comunicare solo attraverso un video e si sottrae continuamente al confronto sull'emergenza idrica». Lo hanno scritto, in una nota congiunta, i consiglieri della minoranza del centrosinistra nel Consiglio regionale della Basilicata riferendosi alla crisi che, con drastiche riduzioni quotidiane all’erogazione idrica, sta interessando 29 Comuni lucani, tra cui il capoluogo lucano, per un totale di circa 140 mila persone. Ieri Bardi ha diffuso un videomessaggio ai lucani nel quale ha sottolineato che "supereremo questi giorni difficili e faremo in modo che situazioni simili non si ripetano in futuro».

particolare, i consiglieri d’opposizione - Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza, Piero Marrese (Pd) Angelo Chiorazzo, Giovanni Vizziello (Basilicata Casa Comune), Alessia Araneo, Viviana Verri (M5S) e Antonio Bochicchio (Psi) - hanno messo in evidenza che «dallo scorso mese di luglio, come forze di opposizione chiediamo invano al presidente Bardi di riferire in Consiglio regionale sull'emergenza idrica. Sono due, a nostro avviso, i danni provocati dalla inadeguatezza della gestione di questa emergenza: il primo è costituito dal disagio e dalla preoccupazione per la mancanza d’acqua ed una prospettiva certa circa il ripristino della normalità, il secondo danno è la rottura del patto di fiducia tra Istituzioni e comunità su quella che è la nostra principale risorsa naturale, l’acqua. Due danni, questi, che rischiano di far crescere la reazione e l'insofferenza dei cittadini e rendere ingestibili soluzioni tampone come quelle finora prospettate».

Per il centrosinistra lucano, serve «ridare dignità e fiducia alle Istituzioni, in un momento in cui 140 mila lucani vivono condizioni di elevato disagio e il resto della comunità si interroga sulla capacità di governo di questa classe dirigente che guida ormai da sei anni la Regione Basilicata. Bardi si apra al confronto democratico e legittimo con i consiglieri e i cittadini, come un presidente di Regione dovrebbe fare», hanno concluso gli otto consiglieri d’opposizione.

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