POTENZA - Il divorzio di Azione da un lato, il pressing per l’apparentamento di «Basilicata casa comune» ed il relativo passo indietro dell’imprenditore Angelo Chiorazzo dall’altro. Sono ore intense per Piero Marrese, candidato governatore in Basilicata per il campo largo. La decisione di Marcello Pittella di appoggiare il presidente ricandidato del centrodestra, Vito Bardi, ha scompigliato le carte nel centrosinistra che inizia, quindi, una corsa in salita e guarda a Chiorazzo come riferimento dell’area moderata. Dall’imprenditore di Senise che ha annunciato di andare avanti nella sua corsa alla presidenza, però, sino ad ora non sono arrivati segnali di apertura ad un possibile appoggio a Marrese. Nonostante i tentativi ufficiosi e gli appelli ufficiali.
Come quello di Giovanni Petruzzi, componente della direzione dem lucana e sostenitore della mozione Cuperlo. «Se, contemporaneamente, resterà in campo anche la tua candidatura il centrodestra avrà vinto la partita a tavolino, senza neanche bisogno di disputarla – spiega Petruzzi in una lettera pubblica indirizzata a Chiorazzo -
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