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La Nutella traina l’export lucano

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

La Nutella traina l’export lucano

I frollini di Balvano dietro al boom dell’agroalimentare «made in Basilicata»

Sabato 27 Maggio 2023, 12:07

Cosa c’è dietro l’exploit dell’agroalimentare lucano? Diciamo la verità, non è tutta farina del nostro sacco. La bontà dei prodotti alimentari lucani è fuori discussione, il crusco è sempre il crusco, le fragole del Metapontino, i fagioli di Sarconi, la melanzana rossa di Rotonda. Tutto vero, vanno alla grande anche fuori dai confini regionali, ma nell’aumento del 144 per cento di export, passando da 87 milioni nel 2017 a ben 212 milioni di euro nel 2022, c’è lo zampino di due grandi multinazionali Ferrero e Barilla che hanno stabilimenti in Basilicata. Ciò non toglie l’importanza del risultato generale, risultato che - come ha sottolineato nei giorni scorsi il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi - assume «una valenza ancora più significativa considerando che è stato conseguito in un periodo in cui abbiamo dovuto fare i conti con due crisi economiche internazionali causate prima dalla pandemia e, negli ultimi 15 mesi, dalla guerra in Ucraina e dal forte aumento dei costi dell’energia e delle materie prime».

Il motore agroalimentare lucano, insomma, può contare sulla forza propulsiva di due marchi iconici a livello mondiale che inevitabilmente incidono sul bilancio delle nostre esportazioni, settore influenzato anche dalle auto di Stellantis. Senza l’apporto di questi grandi gruppi industriali le performance del sistema produttivo lucano, caratterizzato dai piccoli numeri, non sarebbero le stesse sul fronte dell’export.

Ma torniamo al «boom» dei dati 2022. Una robusta iniezione al fatturato complessivo arriva dalla Nutella e, in particolare, dai «Nutella biscuits» prodotti nello stabilimento Ferrero di Balvano. Sono proprio questi biscotti farciti alla crema più famosa al mondo a trainare le esportazioni del «made in Basilicata» che ha fatto registrare, in totale, un +78,4 per cento nel 2022 rispetto all’anno precedente. «È il migliore risultato - rispetto al più 16,7% di tutta l’Italia - che conferma come l’alimentare lucano sia diventato un comparto fondamentale anche per l’export». A sostenerlo è il segretario regionale della Uila-Uil Gerardo Nardiello sottolineando che un ruolo fondamentale l’ha svolto proprio il biscotto lanciato a ottobre 2019, rivelatosi quello più venduto in Italia, con ben 47 milioni di confezioni in un solo anno, ben oltre le 25 milioni previste. Dati ai quali si aggiunge il primato di essere stata la merendina più venduta durante il periodo clou della pandemia. I «Nutella biscuits» risultano essere un prodotto di punta anche sui mercati esteri come in Francia in Germania, Regno Unito, in diversi Paesi europei, Stati Uniti e Australia. «Determinante per questo successo – sottolinea Nardiello – è il lavoro dei circa 800 dipendenti dello stabilimento lucano che presenta linee di produzione raddoppiate. La Uila anche per questo continua a sostenere che la filiera dell’agroalimentare lucano ha un forte potenziale specie per accrescere l’occupazione stabile e di qualità. Partendo dall’attuale situazione – dice Nardiello – si pone la necessità da parte della Giunta regionale di promuovere una Conferenza programmatica sull’agroalimentare chiamando innanzitutto i grandi player del settore ad un confronto sui piani industriali e il mondo agricolo, proprio come accade con la Rete di imprese fornitrice di nocciole a Balvano, a rafforzare le relazioni con l’industria di trasformazione».

La Ferrero, fedele al motto «testa bassa e pedalare», difficilmente si lascia andare a commenti e valutazioni. Un fatto è certo: il successo dei frollini prodotti a Balvano potrebbe diventare lo spunto per un ampliamento della produzione e, di conseguenza, della base occupazionale. Dall’interno della fabbrica filtra la voce di un interessamento all’acquisizione di altri locali. L’azienda, in particolare, sarebbe alla ricerca di un capannone nella vicinissima area industriale di Baragiano. Al momento, però, pare che le nuove metrature serviranno solo per stoccare il prodotto che, prima di essere messo in commercio, ha necessità di riposare qualche giorno per far assestare il biscotto di copertura sulla crema. Ma riecheggiano anche altre voci di possibili nuove assunzioni. Posti di lavoro per ogni papilla gustativa soddisfatta nel mondo.

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