BARI - Una famiglia barese di tre persone, madre padre e figlio, tutti musicisti, è finita sotto processo - e oggi assolta - per disturbo al riposo e lesioni personali gravi dopo la denuncia dei vicini di casa.
Stando al racconto delle parti offese, i tre «mediante abuso di strumenti sonori e attività canore» avrebbero disturbato il riposo e le attività dei vicini per tutto il giorno dalle 8 alle 22 con esclusione della fascia oraria 14-16, tutti i giorni della settimana, compresi domeniche e festivi. Flauto, chitarra, pianoforte, clavicembalo, batteria e canto lirico, a volte sovrapposti fra loro, avrebbero così causato alla famiglia dirimpettaia stati d’ansia, umore depresso, mal di testa, collasso nervoso e calo del rendimento scolastico della figlia, costringendoli ad assumere anche farmaci antidepressivi.
«Un vero e proprio terremoto iniziato nel 2002», quello descritto dalla famiglia che nel 2008 ha denunciato i vicini musicisti portandoli in Tribunale. Il procedimento, fra indagini preliminari e dibattimento, è durato 8 anni e oggi il giudice monocratico di Bari ha assolto i tre «perché il fatto non sussiste».