Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il 2 luglio del 2014, i tre, più altri complici non ancora identificati, pianificarono e eseguirono una rapina in danno di una coppia di coniugi del quartiere Libertà, a Bari.
I rapinatori, mediante un escamotage, riuscirono a entrare nello stabile e poi a guadagnare l’ingresso della abitazione della coppia presentandosi in borghese, ma mostrando un falso tesserino di appartenenza all’Arma dei Carabinieri. Dopo essere entrati nell’appartamento, legarono e imbavagliarono i due coniugi e il fratello di lei, in visita alla coppia. Dopo averli immobilizzati, i rapinatori non esitarono a picchiare il padrone di casa e il cognato nel tentativo di farsi consegnare denaro e preziosi.
Alla scena ha assistito, impotente, la donna che, dopo le sevizie subite dal marito e dal fratello, consegnò ai rapinatori 900 euro e un Rolex in acciaio. Fondamentali per l’esito delle indagini sono stati l’esame delle immagini di video sorveglianza della zona, le dichiarazioni raccolte dalle vittime della rapina e un’impronta digitale che gli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri sono riusciti a esaltare in un angolo del caminetto dell’abitazione delle vittime.