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Riciclaggio, chiesto processo  per rettore Lum e boss Parisi

 
Riciclaggio, chiesto processo  per rettore Lum e boss Parisi

Lunedì 29 Giugno 2015, 16:36

25 Luglio 2025, 15:23

BARI – La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per i tre imputati accusati del presunto riciclaggio dei soldi del clan Parisi di Bari, "ripuliti" - ritengono gli inquirenti – tramite operazioni immobiliari eseguite da Emanuele Degennaro, rettore della università privata Lum di Bari. Rispondono di concorso in riciclaggio con l'aggravante di aver agevolato un associazione mafiosa il rettore Degennaro, il boss di Japigia Savinuccio Parisi e Vincenzo Lagioia, ritenuto prestanome del defunto Michele Labellarte (presunto cassiere del clan).

Stando alle indagini della Guardia di Finanza coordinate dalla Procura Antimafia di Bari, nel 2002 l’acquisto di un appartamento al Baricentro avrebbe consentito di riciclare 6 miliardi di vecchie lire. Il denaro, 3,8 milioni di euro, sarebbe stato poi restituito da Degennaro a Labellarte nel 2005 su richiesta di Parisi attraverso un "fittizio contratto preliminare di compravendita di immobili" a Bari e Fasano tra la Sec srl, del gruppo Degennaro, e Vincenzo Lagioia, prestanome di Labellarte.

"Così Labellarte riusciva a schermare un’operazione di riciclaggio di 6 miliardi di lire in contanti, – si legge nelle imputazioni – che il boss Stramaglia (deceduto, ndr) nel 2003 aveva affidato a Labellarte al fine di cambiarla in euro". L'udienza preliminare, rinviata nei giorni scorsi per difetti di notifica, inizierà il prossimo 4 novembre dinanzi al gup del Tribunale di Bari Francesco Agnino.

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