Domenica 16 Novembre 2025 | 12:20

Gioia del Colle, l'appalto Pnrr da 5 milioni non sarà concluso in tempo. Interviene l'Anac: «Procedura illegittima»

Gioia del Colle, l'appalto Pnrr da 5 milioni non sarà concluso in tempo. Interviene l'Anac: «Procedura illegittima»

 
massimiliano scagliarini

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massimiliano scagliarini

Gioia del Colle, l'appalto Pnrr da 5 milioni non sarà concluso in tempo. Interviene l'Anac: «Procedura illegittima»

Diffida dell'Anticorruzione: non spettava al Comune aggiudicare i lavori, quella ditta non aveva i requisiti. Nel mirino un dirigente indagato

Domenica 16 Novembre 2025, 10:26

10:31

Il Comune di Gioia del Colle non avrebbe potuto gestire la fase di gara di un accordo quadro multilotto finanziato con fondi Pnrr del ministero dell’Istruzione, che era di competenza invece della Centrale unica di committenza Montedoro. Lo ha rilevato l’Autorità nazionale anticorruzione, che ha contestato una serie di gravi irregolarità nell’affidamento delle opere di demolizione e ricostruzione di una scuola in via Eva a Gioia del Colle, aggiudicate a novembre 2023 alla Idrotermica Meridionale di Giovinazzo partendo da un costo base di 3,9 milioni poi saliti a 5.

Proprio il fatto che la fase di gara sia stata gestita da «soggetto non legittimato» (in quanto il Comune di Gioia non è abilitato ad appalti di questo importo) potrebbe, secondo l’Autorità, aver condotto l’appalto su binari sbagliati. La società vincitrice (il bando prevedeva l’offerta economicamente più vantaggiosa) è quella che ha offerto il ribasso minore (5,7%) rispetto all’unico altro concorrente, ma ha ottenuto poi il punteggio tecnico maggiore sulla base di un progetto definitivo «incompleto ed inadeguato e comunque non recante tutti i termini dell’opera da realizzare». Il progetto definitivo «vero» è infatti stato redatto solo dopo l’aggiudicazione dei lavori, con un affidamento separato e con un iter altrettanto disastroso.

Proprio per evitare pasticci di questo tipo, il Codice prevede che per le opere finanziate dal Pnrr i Comuni non capoluogo si affidino a stazioni appaltanti qualificate. E invece, ha rilevato Anac, nonostante il bando per l’accordo quadro (strumento ritenuto «erroneo») sia stato pubblicato dall’Unione dei Comuni Montedoro, è stato il Comune di Gioia ad adottare illegittimamente il provvedimento di ammissione dei concorrenti, la nomina della commissione e la aggiudicazione definitiva. Con il risultato, tra l’altro, che «sono state omesse - è scritto nella delibera - le verifiche sui debiti fiscali non definitivamente accertati in capo all’aggiudicatario e all’ausiliario, al tempo dell’aggiudicazione». Ma soprattutto sono stati rilevati gravi ritardi nella fase di realizzazione, imputabili proprio all’inadeguatezza del progetto: i lavori dovevano essere conclusi entro il 31 dicembre, ma slitteranno - secondo il Comune - al 30 marzo. Tuttavia - osserva l’Anac - il termine contrattuale è di due anni, e la consegna del cantiere è avvenuta il 20 maggio scorso: «E pertanto la data stimata di fine lavori deve collocarsi a luglio 2027, senza considerare che ad oggi risultano completate solo le demolizioni dell’opera».

Le contestazioni dell’Anticorruzione riguardano il Rup, Antonino Del Vecchio, il dirigente indagato per corruzione dalla Procura di Bari (pm Roberto Rossi e Savina Toscani) nell’ambito di una delle inchieste nate dal fascicolo sugli appalti della Protezione civile. «Appare contrario a qualsiasi forma di diligenza professionale, e vieppiù al principio del risultato (che postula il tempestivo svolgimento anche delle fasi di esecuzione contrattuale) - è scritto nella delibera firmata dal presidente Giuseppe Busia -, procedere alla stipula di un contratto attuativo (in data 13.12.2023) e alla consegna delle opere in via d’urgenza (27.11.2023), rispettivamente, a fronte di un progetto esecutivo inadeguato (stante le carenza evidenziate nel rapporto di verifica del 24.11.2023) e in assenza della disponibilità delle aree (rese disponibili solo in data 20.5.2025)». In fase istruttoria il Comune di Gioia del Colle si è difeso spiegando che, trattandosi di appalto Pnrr, era necessario accelerare al massimo. Ma l’Anac ritiene «difficilmente giustificabili» le criticità evidenziate, che non riguardano l’appaltatore ma il Comune, e che comportano «la certezza dell’impossibilità di rispettare le tempistiche contrattuali nel completamento dell’opera, soprattutto se traguardate alla luce della peculiare significatività che assume il rispetto delle tempistiche nell’ambito dei progetti Pnrr». L’Unione di Comuni Montedoro, destinatario formale della contestazione, dovrà comunicare entro 30 giorni le «eventuali misure correttive», ovvero la revoca dell’aggiudicazione (per via dei debiti fiscali non rilevati) e lo scorrimento della graduatoria: ma oramai - per quello che riguarda i fondi Pnrr, che scadono a giugno 2026 - la frittata è fatta, ed è probabile che anche gli atti di questa vicenda finiranno alla Corte dei conti. [m.scagl.]

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