Finalmente potrebbe esserci una data per il termine della prima tranche dei lavori su piazza Moro. L’impegno richiesto dal sindaco Vito Leccese all’inizio di ottobre era di liberare le zone che stanno colpendo maggiormente i commercianti già prima di Natale e sembra che uno spiraglio effettivamente si stia aprendo.
La riqualificazione della piazza che si affaccia sulla stazione centrale, infatti, sta creando forti disagi ai residenti e soprattutto ai gestori delle attività commerciali della zona. Proprio nelle ultime ore, tuttavia, il gruppo Rfi ha trasmesso all’amministrazione comunale il cronoprogramma delle opere aggiornato: il ritardo rispetto alla previsione iniziale è notevole, ma non si dovrebbe andare oltre il periodo pre natalizio o, al massimo, fine anno.
Gli esercenti denunciano cali di fatturato drastici, le difficoltà nel mantenimento dei dipendenti, persino il rischio di porre le attività in vendita. Il cantiere per il restyling della piazza è partito lo scorso 22 aprile: le opere della prima tranche avrebbero dovuto concludersi addirittura entro il 30 settembre nel piano iniziale. I lavori, a cura del gruppo Ferrovie dello Stato per un importo di circa cinque milioni da Fondi Pnrr, prevedono la pedonalizzazione dell’area che sarà allestita con nuovi spazi verdi, arricchita con un sistema per la sosta dei veicoli e ammodernata con un tecnologico sistema di illuminazione. Il cantiere attuale riguarda la zona a nord della rotatoria, sull’area compresa tra l’ultimo isolato di via Sparano, corso Italia, la fontana centrale, via De Cesare e via Niccolò dell’Arca. In seguito le opere si sposteranno nella zona sud: un tratto più grande e impegnativo che dovrebbe vedere la luce entro giugno 2026.
A fine luglio, però, il cantiere, è incorso in un brusco stop poiché sono state rinvenute le antiche basole della pavimentazione (nonché un ipogeo risalente all’epoca bellica) che la Soprintendenza intenderebbe riutilizzare nell’originaria disposizione a «coda di rondine». Per procedere, tuttavia, è necessario un parere speciale della Soprintendenza da Roma, che, malgrado la richiesta inviata all’inizio di settembre, è giunto soltanto poche settimane fa. Nel frattempo, sono stati completati i sottoservizi: l’apposizione delle basole dovrebbe procedere speditamente.
Già da tempo hanno espresso un accorato appello di soccorso circa una dozzina di attività che insistono tra piazza Moro e l’ultimo isolato di via Sparano: si tratta di Ottica Zonno, Libreria Roma, Bar Sayonara, Jerome Bakery, Grandvision, gelateria Martinucci, caffetteria My Day, apulian food Solho. La richiesta riguardava l’apertura di un varco all’interno del cantiere per garantire un afflusso più diretto dalla stazione centrale (istanza ritenuta impraticabile per ragioni di sicurezza), nonché la possibilità di ottenere eventuali ristori per i danni subiti. Domani la situazione sarà affrontata in un incontro con l’assessore alla Cura del Territorio, Domenico Scaramuzzi. «Le attività che costeggiano piazza Moro sono al collasso», afferma l’avvocato Walter Carrassi che cura gli interessi del bar Sayonara. «Alcuni esercizi stanno incassando circa 300 euro al giorno che non bastano nemmeno a coprire le spese fisse. Sarà difficile riprendersi dai danni subiti. Ascolteremo l’assessore Scaramuzzi che già abbiamo sollecitato sul tema delle luminarie visto che siamo tra le poche zone del centro cittadino che inspiegabilmente sono rimaste prive delle luci apposte in via Sparano e via Argiro. Ci auguriamo che i lavori stiano effettivamente giungendo al termine, ma sarebbe almeno auspicabile la previsione di un piano di rilancio del commercio in una zona che è stata oltremodo penalizzata».
















