La Procura di Bari ha chiesto la condanna all’ergastolo per il 50enne Francesco Bradascio, imputato dinanzi alla Corte di Assise per l’omicidio volontario pluriaggravato dalla crudeltà e dai futili motivi del 71enne Luigi Labarile, l’assicuratore di Santeramo in Colle, ex consigliere e assessore comunale, ucciso il 22 settembre 2023 all’interno dell’agenzia che la vittima gestiva in via Tripoli. L’imputato, reo confesso, fu arrestato qualche ora dopo il delitto. Quella mattina - hanno ricostruito le indagini dei carabinieri, coordinate dalla pm Carla Spagnuolo - avrebbe aggredito Labarile prima strattonandolo e poi colpendolo con schiaffi, pugni e spintoni fino a farlo barcollare e cadere. Nel precipitare al suolo, il 71enne avrebbe prima battuto la testa alla maniglia di una porta e poi, con violenza, sul pavimento del locale. Inizialmente Bradascio rispondeva di omicidio preterintenzionale, ma l’esito dell’autopsia ha convinto la Procura a ipotizzare il più grave reato di omicidio volontario, aggravato anche dalla crudeltà. La morte, infatti, sarebbe stata provocata non dalla caduta ma dai numerosi e violenti pugni al volto, al corpo e all’addome. Movente - ritenuto futile - il diniego della vittima a far utilizzare i servizi igienici del locale.
Il 50enne subito confessò. Alle sue parole e all’esito delle indagini, si aggiungono le dichiarazioni di diversi testimoni. Il giorno prima dell’aggressione nell’agenzia di Labarile, il 50enne aveva portato scompiglio in un bar, dando poi in escandescenza in strada e prendendo a pugni gli specchietti delle macchine parcheggiate. La mattina del delitto, era entrato nella fioreria di fronte urlando e pretendendo di andare in bagno. Allontanato dal locale, ci avrebbe riprovato con Labarile e, all’ennesimo rifiuto, avrebbe reagito uccidendolo. Nel processo si sono costituiti parti civili i familiari della vittima, moglie e figli, assistiti dall’avvocato Gianni Moramarco. Si tornerà in aula il 29 ottobre per repliche e sentenza.